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Etica, bellezza e sostenibilità. Tutto insieme? Sì, si può. Come? Basta tessere i fili dell’eleganza, della praticità e della libertà. Lo racconta con il suo stile pacato, Stefano Giordano designer di Stories Milano, brand di moda sostenibile. “Oggi si parla molto di sostenibilità ambientale. Ma cosa significa veramente? Occorre che la nostra mente e l’approccio alla vita di tutti i giorni siano mossi da un’educazione sociale che parte dall’essere attenti e rispettosi all’ambiente circostante. Per questo ho deciso di creare collezioni sempre più green e rispettose dell’ambiente.”

Polo, T-shirt, giacche, giubbotti e maglieria esclusivamente maschile. Una collaborazione importante con i motoscafi Riva e out-fit perfetti per essere indossati sulle scene di alcuni film. Stories Milano guarda oltre. Stefano giordano ha una missione.: professare il rispetto per il mondo che ci ospita.

Ci crede fermamente, lo applica nella realizzazione dei suoi capi, lo traduce in un manifesto culturale. Pochi ma essenziali punti che si indossano sulla pelle come ogni suo capo. Per diventare la nostra nuova pelle. “Nel mentre abbiamo scritto un manifesto. Con dentro quello che la moda è per noi. Quello che è il nostro approccio. Il nostro modus operandi. La nostra idea di rivoluzione piuttosto che di rivolta, perché se quest’ultima la fai per sovvertire un ordine prestabilito, la prima la metti in atto perché hai voglia di rendere migliore il mondo che hai intorno a te.

Sei punti, scritti in ordine cronologico, così come sono entrati nella nostra routine, sconvolgendola del tutto, perché è così che si fanno le rivoluzioni. Sei linee guida di un progetto che dalle pagine di un quaderno hanno preso vita nel lavoro di numerose persone che hanno scelto di assecondare un’idea, a tratti visionaria, su cosa debba essere e fare il sistema moda oggi.”

  1. creare prodotti con un design riconoscibile
  2. 100% made in Italy
  3. creare di alta qualità e performanti
  4. usare solo filati e tessuti naturali
  5. dire sempre la verità
  6. fare goal

E partendo dall’ultimo punto andiamo a comprendere meglio che il fare goal ha una connotazione specifica. Nel settembre 2015, i governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, hanno approvata un’Agenda, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, i goals per l’appunto. Una sfida globale che Stories Milano ha deciso di accettare, concentrandosi sul consumo e produzione responsabili.

“Il consumo e la produzione sostenibile puntano a “fare di più e meglio con meno”, aumentando i benefici in termini di benessere, attraverso la riduzione dell’impiego di risorse, del degrado e dell’inquinamento nell’intero ciclo produttivo, migliorando così la qualità della vita”

Dal goal alla verità. Quell’onestà intellettuale che fa la differenza. “Se sei sostenibile al 60% dillo. I risultati raggiunti devono essere misurati e pesati con onestà. Fateci caso, oggi le cose non si fanno più con il cliente. Si fanno con le persone. Non si comprano oggetti, si comprano motivazioni e le cose per funzionare hanno bisogno di rimanere umane, e in quanto tali imperfette. E ricordate che le persone non comprano ciò che farete, comprano il perché lo farete, ecco perché alla fine della giornata oltre al classico bilancio a cui siamo tutti abituati a guardare, abbiamo deciso di fare i conti anche con il bilancio sociale e con quello ambientale, dandoci un codice etico da seguire.”

Stories Milano si ispira al mondo industriale, conservando al suo interno qualcosa di quel fenomeno del gusto che si è soliti chiamare art déco. Uno stile sintetico e al tempo stesso volumetrico, aerodinamico, turgido. Figlio della reazione alla Prima Guerra Mondiale e alla crisi economica che ne derivò, si legava all’uso di materiali come l’alluminio, l’acciaio inossidabile, la lacca, il legno intarsiato, pelle di squalo o di zebra. L’ uso massiccio di forme a zigzag o a scacchi, e curve vaste. Riconoscibile. Dannatamente riconoscibile.

di Laura gobbi