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Per chi ama l’arte contemporanea, entrare nel grande salone del Byblos ArtHotel Villa Amistà, è come entrare nel Paese delle meraviglie di Alice. Il romanzo scritto nel 1865 da Charles Lutwidge Dodgson, con lo pseudonimo di Lewis Carroll considerato uno dei capolavori del genere letterario “no-sens e fantasy”.

In verità, l’accostamento, forse azzardato, ha una logica ineluttabile: quella di sorprendere, di far sgranare gli occhi per ciò che si vede e si ammira varcandone la soglia.  Una realtà unica ed originale dell’hospitality internazionale, grazie alla perfetta fusione tra l’arte, in ogni sua espressione e l’accoglienza d’autore. Una visionaria rinascita, merito della famiglia Facchini, proprietaria del fashion brand Byblos e, grande collezionista di arte contemporanea.

L’antica villa veneziana del 1500, situata su un colle, in località Corrubbio, nel cuore della Valpolicella, a pochi chilometri da Verona, è stata riportata a nuova vita dall’architetto e designer Alessandro Mendini, dopo gli accurati restauri conservativi dell’intero complesso, costituito dal corpo centrale, due torrioni, dalla chiesa e dal parco di oltre ventimila metri quadrati. Il celebre architetto ha curato personalmente l’intero progetto d’interior design del lussuoso ed elegante cinque stelle Byblos Art Hotel, affiliato al prestigioso brand “Small Luxury Hotels of the World”, inaugurato ufficialmente nel 2005.

 

L’arte è il filo conduttore che unisce le 58 camere, ognuna delle quali è differente e scaturisce dal genio creativo del maestro. In ogni stanza, nel grande salone. All’ingresso, nel ristorante, nei corridori, nel giardino e in ogni angolo accessibile  spiccano gli oggetti e gli arredi dei più importanti designer internazionali come: Gio Ponti, Eero Saarinen, di F.L. Wright, Aldo Rossi, Philippe Starck, Ron Arad, Gaetano Pesce, Anna Gili, Patricia Urquiola, Harrison & Gil, Marcel Wanders, Ettore Sottsass, Luca Sacchetti.

Il tutto in perfetto equilibrio con le oltre 150 opere di artisti d’arte contemporanea del calibro di Marina Abramovic, Vanessa Beecroft, Peter Halley, Demian Hirst, Anish Kapoor. Marc Quinn, Cindy Shermann, Giorgio de Chirico Enrico, De Paris, Andy Warhol, Sandro Chia, Peter Halley, Damien Hirst, Robert Indiana, Anish  Kapoor,  Kimsooja,  Sol  LeWitt,  Beatriz Millar, Begoña Montalban, Takashi Murakami, Luigi Ontani, Piero Manzoni, Mimmo Paladino, Giulio   Paolini. E ancora,  Patricia   Piccinini,   Arnaldo Pomodoro, Marc Quinn, Mimmo Rotella, Cindy Sherman, Sissi, Tom Wesselmann, Jim Dine, Marina Abramovic, Jean Michel Othoniel, Jelena Vasiljev, Tony Cragg, Giuliano Vangi.

Un continuo work in progress di opere realizzate “site specific”. Arte, design e moda si fondono in un’affascinante scenografia, creando un’eccezionale esperienza di hospitalily unica ed inimitabile. Sulle pareti del grande salone, dove trionfa il maestoso lampadario in vetro di Murano, si stagliano le straordinarie fotografie di Vanessa Beecroft.

Corpi nudi di ragazze diafane filiformi dai capelli rossi. Quinte immutabili assieme alle  magnifiche opere presenti nel salone, come l’immensa conchiglia tridacna. L’artista spagnola Begoña Montalbàn è la creatrice degli eleganti e scultorei corpi femminili idealizzati in creature eteree, dai tratti androgini, umanizzate solo dal marcato trucco degli occhi e delle labbra. In una delle tre sale da pranzo, spiccano le opere dell’artista calabrese Mimmo Rotella, celebre per i suoi décollages, lavori inediti, realizzati appositamente per Byblos con i brandelli dei manifesti pubblicitari del noto marchio di moda.

Il Peter’s Bar, è dedicato a Peter Halley, uno dei maggiori protagonisti dell’arte americana contemporanea. Senza dimenticare i due dipinti di Giorgio De Chirico, i pupazzi naif dell’artista giapponese Takashi Murakami, che si ispirano all’antica cultura figurativa giapponese, le sculture Minimal Art del caposcuola americano Sol LeWitt, e i lavori site specific del maestro dell’arte concettuale italiana Giulio Paolini.  Anche la Pop Art è ben rappresentata con l’iconografica Marilyn Monroe creata da Andy Warhol. Non meno importanti i corridoi che conducono alle camere, anch’essi frutto di creazioni artistiche inimmaginabili, uno dei quali interamente dedicato alla Street Art e alle creazioni dei più noti artisti internazionali di questo genere.

Al Byblos Art Hotel non può di certo mancare la cucina d’autore del Ristorante Amistà (1 Stella Michelin), creata dalle sapienti mani dello chef-artista Mattia Bianchi, che propone una cucina legata ai prodotti del territorio, rivisitata in chiave moderna, unendo il rispetto per le materie prime, alle le proprie origini, in un gioco di seduzione culinaria di sapori, profumi e sensazioni.

Un percorso fine dining di assoluto valore unito alle eccellenze vinicole accuratamente selezionate dal sommelier, con oltre 400 etichette presenti nell’antica cantina a volta del quattrocento. Per ritrovare ritmo e benessere niente di meglio che lasciarsi tentare dall’Espace Byblos, l’esclusiva spa in stile pompeiano con solarium, vitality pool, sauna, bagno turco, idromassaggio, attrezzature fitness Technogym e un’ampia scelta di trattamenti per il benessere psico-fisico. Davvero originale il rituale all’oro 24 carati che, abbinato a prodotti infusi, dona alla pelle un’eccezionale luminosità e giovinezza. Soggiornare al Byblos Art Hotel è un’esperienza unica irripetibile. Una sorpresa continua che illumina il cuore e la mente.

Via Cedrare 78, Corrubbio di S. Pietro in Cariano (VR)

+39 045 68 55 555 www.byblosarthotel.com – info@byblosarthotel.com

di Mauro Parmesani