Immaginate di entrare nella storia. Succede quando si varca The Gore London – Starhotels Collezione, che si distingue per la posizione strategica, dietro Kensington Palace, l’arredo sofisticato e i servizi su misura, nel segno delle proprietà del gruppo. Succede anche entrando in ciascuna delle 50 camere e suite, tutte diverse, che nel corso degli anni hanno ospitato come clientela abituale nomi di spicco della scena artistica come Judy Garland (famosa per il Mago di Oz interpretato a soli 16 anni, ndr), André Simon, Sir Malcolm Sargent, Tony Hancock, Lord Miles e le dame Nellie Melba, Dorothy Tutin e Edith Evans, che trovavano qui un ‘rifugio’ dove sentirsi ispirati.
Fondato nel 1892, diventato presto un’icona dell’ospitalità britannica, fu costruito come residenza di servizio per i visitatori della Grande Esposizione di Londra del 1851, sotto il patrocinio del Principe Alberto, consorte della Regina Vittoria, accoglieva gli ospiti che desideravano soggiornare nel cuore della “zona più alla moda della città”, ovvero nelle case al 189 e 190 di Queen’s Gate, che oggi ospitano The Gore. Ma le Queen’s Gate Mansions erano un albergo a tutti gli effetti, con personale in livrea, carrozze trainate da cavalli e un ascensore idraulico, un lusso per l’epoca.
Vicino alle attrazioni culturali e di svago della capitale, Il Gore è l’enclave perfetta per esplorare il cuore di Londra: Kensington Palace è dietro l’angolo, così come le aiuole di Hyde Park, le collezioni del Museo di Storia Naturale e il tempio della musica di Londra, la Royal Albert Hall. Anche South Kensington e Knightsbridge, con i loro negozi, bar e ristoranti, sono raggiungibili a piedi. Tutto agevolato dal servizio concierge “Les Clefs d’Or”, a disposizione degli ospiti per organizzare tour su misura della città e prenotare biglietti per eventi e attrazioni.
Spazi comuni, camere e suite: l’eccentricità vittoriana
Negli anni Novanta del XIX secolo, le facciate delle case a schiera di Queens Gate furono ridisegnate con mattoni rossi e terracotta che sostituirono gli stucchi dipinti e i pannelli di legno scuro che dominavano gli interni. La stessa estetica domina gli interni: la scala principale che scende dalle camere mescola atmosfere inglesi Tudor e vittoriane, con tappeti rossi, cornici intricate, lampadari, arazzi antichi, insieme a dipinti classici del XVIII e XIX secolo. Dai letti antichi intagliati alle opere d’arte originali, ognuno dei cinque piani è un tesoro di dettagli d’epoca e pezzi scelti a mano, tra lusso senza tempo e fascino distinto.
Spaziosa, elegante e accogliente, con divani e comode poltrone, è inondata di luce naturale La Library, un grande salotto tradizionale al piano terra. Vanta un’imponente libreria in mogano, intriganti ritratti a olio e l’originale caminetto ornato rendono questo spazio unico e intimo per qualsiasi funzione privata.
Pannelli di legno originali e arredi sontuosi, plasmano Bar 190 per un’atmosfera decisamente rock’n’roll. La creativa ldrink list spazia dai classici – come Martini e Negroni – a una serie di Gin and Tonic a base di infusi di agrumi.
Saliamo un’ampia scalinata che dal Bar 190 conduce alla Tapestry Room, leggendaria da quando nel 1968 i Rolling Stones, frequentatori abituali del bar, lanciarono l’album Beggars Banquet fiancheggiata da due grandi camini in pietra, è ricca di pareti a pannelli, specchi dorati e arazzi francesi Verdue e presenta un divano Chesterfield in velluto originale. Può essere collegata all’adiacente Sala Mulberry, perfetta per ospitare eventi più grandi.
Arredate con sofisticata eleganza e diverse l’una dall’altra, le 50 stanze sono uniche, per l’atmosfera, le nuance, la loro storia. Molte camere sono caratterizzate da colori vivaci, pesanti drappi a corde, letti a baldacchino intagliati in quercia, scrivanie, pezzi d’antiquariato, foto d’epoca e ornati specchi dorati, offrono tutti i comfort, integrati con discrezione con la tecnologia più avanzata. Fiore all’occhiello, The Tudor Suite è tra le più belle in città, ha un letto a baldacchino in mogano, una galleria di menestrelli del XV secolo, vetrate colorate, alti soffitti con travi di quercia e un maestoso camino in pietra.
Recentemente rinnovate negli interni e negli arredi, le Junior Suite spiccano tra le camere sofisticate dell’hotel. Decorate in uno stile che si addice alla personalità stravagante di chi le ha occupate un tempo o alla loro ispirazione regale, sono le camere più eleganti del Gore. La Dame Nellie Junior Suite, con le sue statue in bronzo di David e Venere ai lati della vasca nel bagno rivestito di specchi, la chaise-longue francese e il letto incassato in un’intima alcova racchiusa da drappeggi di seta, è ispirata alla personalità della celebre cantante lirica australiana dei primi del Novecento, ospite abituale dell’hotel, Miss Nellie Melba.
È intitolata alla star del cinema la Judy Garland Junior Suite, che presenta il letto della famosa star del cinema, si dice inviato da Hollywood e donato all’hotel dopo un soggiorno particolarmente lungo, decorata con carta da parati in seta che si integra perfettamente con la struttura dorata del letto. La stanza, dove sono ancora conservate le scarpette di rubino del Mago di Oz, è un’ode al suo talento e al film fantastico per il quale vinse l’Oscar: dalla carta da parati in seta al vaso di rose che decora la testiera del letto. Prende il nome da Ada Cooke
la Miss Ada Junior Suite, fondatrice dell’hotel nel 1892 insieme alla sorella Fanny e tra i primi ospiti. Arredata in puro stile vittoriano, vanta ampie finestre affacciate su Queen’s Gate da cui entra la luce che avvolge i mobili antichi e il letto a baldacchino con i suoi drappeggi di velluto cremisi. La Miss Fanny Junior Suite prende il nome dalla cofondatrice del Gore e il suo gusto per i mobili antichi, i dipinti e i tessuti sontuosi si riflette in ogni dettaglio.
È dedicata a Marguerite Blessington, una delle figure più interessanti della scena sociale vittoriana, amica intima di Charles Dickens, William Thackerey e Hans Christian Andersen, la Lady Blessington Junior Suite. La vivace tonalità scarlatta della carta da parati, l’antica testata del letto a specchio e il bagno rivestito di marmo nero con la sua vasca in ghisa autoportante evocano l’atmosfera opulenta di un’epoca passata. Era ospite abituale negli anni ’50 Edith Evans, nell’Dame Edith Evans Junior Suite, splendida con pezzi d’epoca scelti a mano, quadri preziosi e un letto squisitamente decorato.
La Queen Victoria Junior Suite è un omaggio a Sua Maestà la Regina Vittoria e con la sua carta da parati vermiglia delicatamente goffrata, gli specchi dorati, le tende in corda, il letto a baldacchino in quercia intagliata e il bureau in legno è modellata sugli interni di Buckingham Palace, dove la giovane monarca stabilì per prima la sua residenza dopo l’incoronazione del 28 giugno 1838. Non manca una Queen Elizabeth Junior Suite intitolata a Sua Maestà la Regina Elisabetta II. La tavolozza dei colori, dominata dal rosso e dall’oro, le modanature e i dettagli d’epoca, il letto a baldacchino in quercia intagliata, le tende di velluto rosso a corde e il tipico vaso da notte vittoriano, hanno contribuito a creare un ambiente regale.
La raffinata cucina del 190 Queen’s Gate
Ideale per i pasti prima e dopo lo spettacolo per la sua posizione a pochi passi dalla Royal Albert Hall, il ristorante 190 Queen’s Gate è in realtà aperto da colazione a cena. Propone cucina britannica classica con un tocco contemporaneo, presentati in modo accattivante e moderno, in accompagnamento a una selezione dei migliori vini britannici e internazionali.
Non manca il tradizionale Afternoon Tea, servito dal Mercoledi alla Domenica tra le 14:00 e le 16:00, a base di una varietà di tè e infusi, scones appena sfornati con Cornish clotted cream e marmellata fatta in casa, crostatine di frutta o brownie al cioccolato, e una selezione di sandwich preparati al momento per una pausa sostanziosa.
di Elisabetta Canoro