
Edoardo Prati rilegge testi antichi per parlare del nostro presente.
“Curate ut valeatis”
Locuzione latina citata come chiusura di ogni intervento da parte di Edoardo Prati.
Sono poche, nel panorama intellettuale contemporaneo, le figure versatili più prolifiche di Edoardo Prati, soprannominato il “Barbero di TikTok” avvezzo a sintetizzare discorsi complessi in un minuto ottenendo un successo meritato e tra più apprezzati animatori del programma di Fabio Fazio “Che Tempo che Fa”, e di divulgando il suo pensiero e la sua raffinata dialettica.
Un interprete del nostro tempo, che si segnala per la sua profondità analitica delle sue riflessioni, mai disgiunta dalla predisposizione a rivolgersi a un pubblico vasto, affrontando temi universali, come l’amore che ha portato in tournèe in tutti i maggiori teatri italiani con lo spettacolo “Cantami d’amore”, scritto assieme con Manuela Mazzocchi e Enrico Zaccheo.
Con uno stile rigoroso e accessibile a tutti, ha desiderato riflettere su questo argomento, partendo dai grandi classici della letteratura e dalla musica: dalla “Divina Commedia” di Dante Alighieri citando il V° canto, quello di Paolo e Francesca per interdirsi, a Giovanni Boccaccio con la quarta giornata del “Decamerone”, con la storia di Girolamo che ama Salvestra, scivolando, di tanto in tanto, in qualche battuta a doppio senso, fino ai cammei musicali con “Dolente Immagine di Fille Mia” “Ombra di Fillide, riposa in pace; è inestinguibile l’antico ardor..” aria da concerto , poi trasformata in aria da camera di Vincenzo Bellini. E per arrivare ad un luogo ideale in cui Torquato Tasso dialoga con Franco Battiato.
Così proprio in queste settimane di vacanze lunghe per gli italiani in viaggio, ha pubblicato sul suo profilo Instagram il suo nuovo spettacolo “Come è profondo il mare” che con i versi di Omero e la poesia contemporanea ci accompagnerà in un viaggio, che si rivelerà una riflessione potente sull’identità, il desiderio di conoscersi e la profondità delle parole.
In una generazione di Tony Effe, Emis Killa, Salmo, Ghali, Capo Plaza che vogliono interloquire solo con chi rispecchia precisamente la loro idea artefatta di vita, possiamo ritrovare il sapore letterario con Edoardo Prati, un giovane più che ventenne, che ci parla di parole che sono più efficaci delle armi e ci riporta indietro nei ricordi della nostra gioventù, dove girocollo, giacche con le toppe sui gomiti e ironia gaberiana erano un must diventare un intellettuale.
Di Alberto Corrado