È uno scrigno nel centro storico di Firenze. Uno scrigno che si scopre, piano piano, svelando un inaspettato tesoro che incanta e conquista. È l’arte il cuore pulsante di Tivoli Palazzo Gaddi, un luogo dove storia e bellezza si fondono armoniosamente: il palazzo del XVI secolo è ricco di affreschi e capolavori che riflettono l’eredità culturale e l’eleganza senza tempo della città.
Seconda proprietà di Tivoli Hotels & Resorts in Italia, è una residenza signorile a due passi dal Duomo, dalle Cappelle Medicee e dalle Gallerie degli Uffizi, inaugurato a giugno 2024 e in origine composto da due palazzi storici appartenenti alle famiglie aristocratiche fiorentine dei Gaddi e degli Arrighetti. Il progetto contemporaneo è curato da Patrizia Quartero per gli interni delle camere, mentre Guy Oliver si è occupato degli spazi comuni, entrambe preservando l’identità e la nobiltà rinascimentale degli spazi.
Sin dall’ingresso si percepisce l’atmosfera calda e affascinante di un luogo che coniuga ricercatezza e lusso discreto, intimo e cordiale. La ‘toscanità’ torna nell’uso di materiali naturali come il legno e il cuoio nelle applique, dal simbolo del giglio nelle camere, dalle foto storiche. E ancora, dalle collaborazioni con artigiani locali che impreziosiscono le aree comuni: le eleganti creazioni in pelletteria; l’essenza per ambienti “Il Magnifico” del brand Integrafragrance creato in esclusiva, i profumi firmati AcquaFlor che avvolgono l’ambiente in un abbraccio di fragranze molto particolari; i distillati pregiati selezionati con cura dagli esperti, come l’amaro Lost Paradise, pensato esclusivamente per l’hotel da Fermenthinks distilleria fiorentina.
Tivoli Palazzo Gaddi prende il nome dalla prestigiosa famiglia Gaddi, un’importante dinastia aristocratica fiorentina celebre durante il Medioevo e l’età moderna. La famiglia Gaddi fu nota per la sua attività nel campo della pittura tra il XIII e il XV secolo, iniziata con Gherardo Gaddi, allievo di Cimabue. Suo figlio, Taddeo Gaddi, fu il principale assistente di Giotto e partecipò alla creazione di grandi capolavori della scuola giottesca, tra cui le opere nella Cappella Baroncelli a Santa Croce, insieme a suo figlio Agnolo Gaddi.
Nel XVIII secolo, i Gaddi costruirono una sontuosa casa di città su un edificio preesistente, adiacente al famoso “Paradiso dei Gaddi”, un giardino elogiato da John Milton, dove si ritiene abbia scritto parte del suo “Paradiso Perduto” durante il soggiorno nel palazzo tra il 1638 e il 1639, come riportato sulla facciata principale del Palazzo. All’interno, spicca un grande salone affrescato con le “Glorie della famiglia Gaddi”. La famiglia acquistò successivamente Palazzo Arrighetti, integrando altre case vicine per creare un unico edificio, che presenta una facciata imponente con lo stemma degli Arrighetti. L’interno è arricchito da un atrio che conduce a una scalinata monumentale con una scultura di Ercole, e al piano nobile, si trovano sale magnificamente affrescate, tra cui una volta attribuita a Luca Giordano. Nel 1901, i palazzi Gaddi e Arrighetti sono stati dichiarati patrimonio artistico nazionale dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti.
Splendido esempio di arte barocca che unisce opere d’arte di eccezionale bellezza con una ricca storia familiare e araldica, il Salone Luca Giordano è celebre per i suoi affreschi e decorazioni che riflettono l’arte e l’eleganza dell’epoca. Il soffitto è adornato da un grandioso affresco, il Trionfo di Diana (1720 – 1725 circa) originariamente attribuito a Luca Giordano, ma ora riconosciuto come opera del suo allievo Ranieri Del Pace, a cui si attribuisce anche una delle opere che ricoprono le raffinate pareti del salone, il Carlo e Ubaldo sorprendono Rinaldo e Armida nel giardino incantato (olio su tela 1720 – 1725 circa).
Sulle arcate delle porte del salone, si possono ammirare gli stemmi araldici delle nobili famiglie Arrighetti, Bardi di Vernio e Torrigiani: su un lato, sono visibili gli stemmi individuali delle famiglie, mentre sull’altro lato si può osservare l’unione degli stemmi, simbolo del matrimonio tra Luigi Arrighetti e Teresa Bartolomei, avvenuto negli anni Settanta del Settecento. Questi stemmi aggiungono un’ulteriore percezione di storicità e prestigio al salone, rappresentando l’alleanza e le connessioni tra le famiglie nobiliari dell’epoca.
Con la sua combinazione di affreschi storici e architettura settecentesca, le maestose nicchie elegantemente incastonate nelle pareti e la balconata, che permette una vista privilegiata dell’intera sala, il Salone delle Feste rappresenta un esempio straordinario di arte e cultura dell’epoca con scene allegoriche e mitologiche che celebrano la bellezza e l’armonia. Al centro della volta si staglia Apoteosi della famiglia Gaddi con gli stemmi Gaddi e Bartolini Salimbeni e i ritratti dei rispettivi coniugi, circondanti e sostenuti da figure alate e putti. Sulle pareti laterali del soffitto e sulla balconata si intravedono i resti di opere d’arte antecedenti all’epoca in cui il palazzo è appartenuto alla famiglia Gaddi.
Appena adiacente al Salone delle Feste, la Sala Gaddi trasporta nel 1800: spicca l’affascinante contrasto con la fastosità del Settecento, con una prospettiva diversa sulla storia e lo stile artistico del Palazzo. Il soffitto è diviso a metà da due volte, ciascuna delle quali presenta affreschi distinti che riflettono periodi e stili diversi: da quelli in stile egizio, realizzati nel periodo post-napoleonico; a quelli settecenteschi tipici del barocco del 1700, come l’affresco di Niccolò Lapi, Il tempo rapisci la Bellezza che, con un’allegoria, racconta racchiuso in un’armoniosa cornice di questa allegoria della fragilità umana, utilizzando colori chiari e delicati a contrasto con il soggetto.
La Sala Milton, infine, con i suoi affreschi e le sue decorazioni, offre un’esperienza visiva affascinante, combinando temi mitologici e allegorici, testimoniando anche la ricca eredità culturale e artistica dell’Hotel. Due le principali opere d’arte: Il Trionfo dell’Aurora, racchiuso in un’articolata struttura architettonica posta al centro della volta, rivela che questa sala era la camera da letto, tramite le raffigurazioni di un giovane ragazzo dormiente, il “Sonno” e le maschere portate dai putti, simbolo del sogno e Apollo e le Muse scacciano le tenebre della Notte e della Frode, capolavori di Niccolò Lapi, pittore talentuoso e apprezzato dalle famiglie fiorentine.
Oggi conta 86 camere e suites, tutte diverse, ristrutturate e arredate con pezzi e dipinti originali dell’epoca e oggetti contemporanei che assicurano un soggiorno dove il comfort è al primo posto. Tutte tutte accomunate dalle tonalità del blu e dell’arancione insieme al verde, alcune affrescate, altre con affacci sul Duomo di Firenze. Domina l’intera città con una vista a 360 gradi e accesso diretto e privato all’Aria Rooftop la Suite Presidenziale.
Riflette tradizioni e suggestioni locali la proposta f&b, affidata alla nota chef Iside De Cesare de La Parolina 1 stella Michelin, di Trevinano, che insieme al resident chef Salvatore Canargiu, ha ripensato e ridisegnato tutto il concept. Aperti sia agli ospiti sia alla clientela esterna, l’offerta gastronomica include tre outlets: il Milton Bar & Bistrot in formula all day long per la colazione o una selezione di piatti con formula bistrot, il ristorante fine dining Terrae per una cena di ricercata eleganza e Aria Rooftop per un aperitivo con vista dalla terrazza. E poi c’è il Giardino Segreto location d’eccezione per la colazione, o un drink durante la bella stagione.
Evoca l’atmosfera di una “Wunderkammer”, o Stanza delle Meraviglie la colazione che, come nei palazzi nobiliari del XVIII secolo, custodisce i ricordi dei viaggi dalle famiglie aristocratiche e gli oggetti più insoliti raccolti durante i periodi di villeggiatura. Il buffet è un vero e proprio omaggio a questa tradizione, decorato con uccelli rari, conchiglie, coralli e semi di piante esotiche in un ambiente che stimola la meraviglia e la curiosità. Non manca l’angolo toscano, che propone prodotti e sfiziosità locali.
Ristorante Terrae
L’eleganza del gusto prosegue con un’esperienza di cucina fine dining, dove gli Chef Iside De Cesare e Salvatore Canargiu accompagnano l’ospite in un viaggio gastronomico autentico e confortevole. Con apertura serale, si può mangiare à la carte o lasciarsi guidare nei percorsi degustazione che rappresentano la filosofia degli chef. L’offerta in carta prevede piatti di terra e di mare, oltre ad arricchire la scelta inserendo e valorizzando anche la componente vegetale. Territorialità, sostenibilità e rispetto rendono Terrae Restaurant un approdo sicuro ed elegante dove incontrare con naturalezza la pienezza del gusto. Un’autenticità che consolida costantemente la tradizione, attraverso tecnica e ricerca costante.
Milton Bar & Bistrot
All’interno della lobby dell’hotel, arredata in stile british come tributo al celebre scrittore inglese John Milton, il Milton Bar & Bistrot è caldo, accogliente e di una bellezza ricercata. Le pareti della lobby sono impreziosite da una collezione di quadri che riportano le testimonianze degli ospiti sul loro soggiorno al Palazzo Gaddi, ognuna in una lingua diversa, creando un percorso artistico che culmina in una scritta sopra il camino che recita: ‘We enjoyed our stay here’. Tra le proposte beverage, spicca l’amaro Lost Paradise, realizzato esclusivamente per Tivoli Palazzo Gaddi da Fermenthinks, distilleria fiorentina, un digestivo con note floreali che si intrecciano in una perfetta armonia tra gusto e olfatto, creando un bouquet di emozioni racchiuso in una bottiglia elegante ed esteticamente raffinata.
Aria Rooftop
All’ultimo piano dell’hotel, Palazzo Gaddi riserva una terrazza unica con vista panoramica a 360 gradi su uno degli skyline più affascinanti di Firenze. Aperta stagionalmente, regala uno sguardo privilegiato sull’intera città e sui suoi tramonti, spaziando dalla maestosità del Duomo e del suo campanile, fino a un orizzonte dipinto da tetti pittoreschi che si distendono alle colline circostanti. Un cocktail bar dove la mixology si unisce a una ricercata offerta di champagne, vini e distillati di alta qualità. Aperta da fine pomeriggio, Aria propone drink creativi accompagnati da specialità come la “Bolla” della Chef Iside: un must gastronomico dell’aperitivo che con il suo impasto croccante e leggero in forma sferica, farcito con una varietà di ingredienti freschi che spaziano dai carpacci di mare e di carne fino a diverse opzioni vegetali, offre un’esperienza di gusto nuova e sorprendente.
Tra le tante esperienze, Dining deLight è una cena privata in un’atmosfera calda e intima, illuminata dalla luce soffusa di 500 candele. Nella raffinata intimità della sala winery privata, si può invece prenotare la Tuscany Experience, un percorso degustazione che racconta la Toscana più vera. E ancora, Cooking Class, un laboratorio immersivo di due ore, per apprendere i segreti della pasta fatta in casa; la Degustazione vino è un viaggio attraverso i più rinomati vini toscani nell’intima cornice della Sala Winery una verticale di sei etichette esclusive, selezionate dalla sommelier Antonella Sinisgallo e la Degustazioni di Olio extravergine guidata da sommelier esperti.
Per avere invece un assaggio di Firenze, si può scegliere un tour guidato che parte dal Caffè Gilli, fondato nel 1733, per una scorta di energia a base di caffè e bomboloni alla crema. Si prosegue al vecchio forno della Spada per gustare il pan di ramerino fresco e il panino al tartufo di Procacci, accompagnati da una degustazione di vini. L’itinerario include una visita al Mercato Centrale, con i suoi aromi, colori e sapori, e si conclude con una sosta a Il Cantuccio per i famosi biscottini alla mandorla e un gelato a La Carraia, con vista sul Ponte Vecchio. Durante la giornata, si scoprono anche luoghi meno noti di Firenze, come il palazzo di Bernardo Buontalenti, considerato l’inventore del gelato.
Un assaggio di Chianti è invece una giornata alla scoperta della regione del Chianti, dove si producono alcuni dei vini più pregiati del mondo, percorrendo strade di campagna tra cipressi, ulivi, castelli medievali e chiese romaniche, fino a piccoli vigneti di fama mondiale. Emozionante il tour Firenze in elicottero, per sorvolare l’Arno, il Ponte Vecchio e Piazza di Santa Croce fino a Fiesole, attraversando le campagne del Chianti fino a San Gimignano oppure il Volo in mongolfiera per scoprire Firenze e il “Chiantishire” da un punto di vista privilegiato alle luci dell’alba.
di Elisabetta Canoro