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Carla Diamanti traccia con “A tavola con Marco Polo” edito da Il Leone verde, universi culturali e culinari attraverso Il Milione, narrato da Marco Polo e scritto da Rustichello da Pisa nel 1298 nelle carceri genovesi di San Giorgio.
“Non ho scritto neppure la metà delle cose che ho visto”
Marco Polo
Il miglior modo per conoscere un Paese è mangiarlo.
E se è buono il cibo si suppone che sia buono anche tutto il resto.
In altre parole, la cucina rafforza il soft power di una narrazione, perché ha ricadute positive sulla sua reputazione, in senso generale.
Ecco perché molti Paesi investono sulla gastronomia.
Lo ha fatto molto tempo fa anche Marco Polo tracciando il percorso della Via della Seta e di come quel tracciato, che ancora oggi ci fa sognare e far venire l’acquolina in bocca a ciascuno di noi, sia stato molto di più un percorso carovaniero.
Così Il Milione è divenuto un viatico per scoprire luoghi entrati nella leggenda, e oggi diventati percorsi di viaggio, perché Marco Polo si rivolse a tutti quelli che volevano sapere quello che vi era al di là delle frontiere della vecchia Europa. Un libro rivoluzionario che parlava di luoghi lontani e di cui non si conosceva neppure l’esistenza.
Carla Diamanti, giornalista, curiosa di tradizioni locali e da anni esplora il Vicino Oriente, appassionata viaggiatrice, ha pubblicato “A tavola con Marco Polo” grazie alla casa editrice Il Leone Verde, cercando di seguire il filo del racconto del Il Milione, immaginando modi e mondi con gli occhi del suo autore, un viaggiatore che seppe osservare prima di raccontare.
Ha sovrapposto un tratto gastronomico alle strade a lui percorse, aggiungendo ricette, curiosità e tradizioni legate al cibo.
Arricchendo la rilettura de Il Milione con aneddoti dei luoghi che ha visitato, dove ha soggiornato a lungo e dove ritorna spesso, portando amici e persone a lei care per far rivivere quelle stesse emozioni, che lei stessa la prima volta ha vissuto.
Ogni ricetta porta la firma di una persona che lei ha conosciuto, e sono ricette che escono dalle cucine nelle quali si perpetuano tradizioni e usanze. Si consigli per la tavola, ma che parlano di mondi, ma che sono anche reali, perché il cibo è un mito globale.
E la tavola è il secondo fra i grandi attrattori turistici di ogni Paese.
È il momento di cavalcare l’onda positiva per investire sulla promozione tra cucina e letteratura da viaggio. Per fare della gastronomia la punta di diamante di ogni Paese e non solo quello del Made in Italy.
Tocca a noi sfruttare e segnare il gol decisivo.
Buon viaggio e buon appetito.
Di Alberto Corrado