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Si è spento all’età di 88 anni Paco Rabanne, nato Francisco Rabaenda Cuervo, designer spagnolo, che cambiò la moda in avanguardia futurista lavorando materiali e forme mai testati prima.

Paco Rabanne, il virtuoso e audace metallurgico della moda, si è spento all’età di 88 anni. La notizia è stata confermata da Puig, azienda spagnola di moda e fragranze fondata nel 1914 da Antoni Puig, e partner del designer sin dall’inizio della sua carriera, con il lancio negli anni’60 con il profumo Calandre.

Sono profondamente rattristato dalla scomparsa di Paco Rabanne” ha dichiarato Marc Puig, presidente e amministratore delegato di Puig “Una personalità importante nella moda e rimarrà fonte di ispirazione per i team della moda e delle fragranze Puig, che lavorano continuamente per esprimere i suoi codici così radicalmente moderni.

Paco Rabanne salì alla ribalta della moda negli anni’60, creando abiti futuristici fatti di carta e plastica flessibile, o dalla lavorazione singolare come il metallo, ma fu anche un innovatore nell’adottare la musica nelle presentazioni delle collezioni alla stampa e al pubblico.

Salvatore Dalì, pittore surrealista, amava dichiarare, che vi erano solo due geni che avevano i natali in Spagna “Io e Paco Rabanne, paladini di un Nuovo Rinascimento”. E questa definizione di portento creativo riecheggio negli anni ’60 e ’70, grazie alle sue collezioni composte da minidress a maglie di catena, resi famosi da attrici come Jane Birkin, Brigitte Bardot, Julie Harris per la pellicola Casino Royale del 1967 e Jane Fonda nel film cult “Barbarella” del 1968, per la regia di Roger Vadim.

Un gusto surrealista ed innovativo, che piacque molto a numerosi artisti americani come Peggy Guggenheim, che adorava la sua gioielleria, che la indossava con entusiasmo perverso, Diana Vreeland che scrisse sulle sue pagine di moda, che fu l’unico che ha ridefinito la donna” e Angela Taylor che scrisse nel 1966 su Vogue “Una donna che esce per la sera con un abito di Paco Rabanne di plastica e metallo potrebbe infilarsi delle pinze nella borsa insieme a un pettine e un rossetto.”

SS2023 Paco Rabanne
FW 2018 Paco Rabanne

Nato nel 1934 nella città basca di Pasajes, in Spagna, ebbe un’infanzia segnata dalla scomparsa del suo amato padre, membro dell’esercito repubblicano, giustiziato dal regime franchista. La mamma, che lavorava come premier per Cristòbal Balenciaga, nel suo primo atelier in Spagna, fuggì attraverso i Pirenei, verso la Francia, per trovare un futuro alla famiglia.

Giunti a Parigi, Paco Rabanne intraprese gli studi che lo portarono ad iscriversi ad architettura presso École des Beaux Arts, rimanendo affascinato dal design industriale e dagli innovativi sistemi di lavorazione della plastica, che lo portò a realizzare gioielli e bottoni per le maggiori case di moda come Balenciaga, Elsa Schiaparelli e Hubert de Givenchy.

Il suo debutto sulla scena della moda francese, avvenne nel 1966, all’età di 32 anni, con una collezione manifesto dal titolo “12 abiti non indossabili in materiali contemporanei”, realizzata con lastre di alluminio rettangolari e quadrate unite da anelli di metallo, e con plastica e carta.

Lo show scioccò e intimorì il mondo della moda, perché rompeva le convenzioni, introducendo la musica suonata ad un volume e le modelle sia bianche e di colore che sfilavano a ritmo di shake, indossando abiti da gladiatore, o come se fossero armature da guerriere.

Il suo designer futuristico fu subito associato al movimento dell’era spaziale degli anni ’60, grazie anche alle attinenze riscontrare con due collezioni: “Space Age” di Pierre Cardin del 1960 e “Moon Girl” di Courrèges del 1964.

La sua visione si spinse ancora più in là utilizzando un nuovo tipo di plastica, chiamata Rhodoid, con cui realizzò numerose collezioni successive.

Una di queste, fu quella di creare un abito composto da dischi d’argento, che fu indossato da Audrey Hepburn nel film “Two for the Road” nel 1967 per la regia Stanley Donen, spezzando la sua decennale fedeltà sartoriale con Hubert de Givenchy.

Françoise Hady in Paco Rabanne

Come dobbiamo riportare alla memoria il famoso minidress d’oro e diamanti, realizzato per la cantautrice Françoise Hardy composto da 1000 placche d’oro e 300 carati che pesava quasi 20 libbre, che nel 1968, era considerato l’abito più costoso mai costruito.

La storia di Paco Rabanne è anche composta da eventi legati al suo interessamento ai fenomeni paranormali e nell’affermare di aver viaggiato in vari spazi temporali: dal pianeta Altair 78.00 anni fa, fino all’antico Egitto dove ricopriva la funzione di un antico sacerdote che assassinò il faraone Tutankhamon. Per queste incarnazioni passate scrisse anche due libri tratte da letture di Nostradamus: “E’ iniziato il conto alla rovescia” del 1994 e “Fuoco dal cielo” nel 1999.

Dopo essersi ritirato nel 2006 dalle scene della moda, ma non in quelle del beauty, dove continuava ad avere un grande vantaggio economico, la sua linea di moda, nel 2006, è ritornata nei calendari della moda parigina, cambiando quattro volte direzione creativa: da Patrick Robinson a Manish Arora, da Lydia Maurer fino a Julien Dossena nel 2013.

Uno stilista visionario e una delle figure più importanti della moda del XX secolo che rimarrà una costante fonte di ispirazione per chi ama sperimentare e creare collezioni che anticipano il futuro.

di Alberto Corrado