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Rhuigi Villaseñor presenta la collezione negli spazi degli orti di Leonardo nella casa degli Atellani a Milano tra trasfusione di lusso e trasgressione.

Rhuigi Villaseñor, direttore creativo di Bally, continua il suo percorso iniziato con il suo debutto, continuando ad interrogarsi e rinfrescare lo status a lungo sbiadito del brand.

In questa collezione intitolata “Persistence of Time” come il celebre album banda trash metal statunitense Anthrax, Rhuigi Villaseñor studia il lato più intimo che si ritrova nell’imperfezione e nel risultato del gesto di osare.

Un dualismo di forza e sensualità che viene evocato sia nel guardaroba maschile sia in quello femminile attraverso la pelle, la maglieria e la sartoria artigianale abbinata all’estetica après-ski che prende spunto dall’alpine glam senza tempo delle icone del grande schermo.

Ed ecco apparire abiti alla Tommy Nutter, il sarto ribelle che vestiva i Beatles e il Rolling Stones, cappotti oversize in pelliccia sintetica e puffer trapuntati in matelassè di diamanti che era lo stile mercuriale di Miles Davis e Quincy Jones nei vari concerti al Montreaux Jazz Festival.

La sera è scandita da abiti che si portano con maxi felpa furry o tabarri con sotto body di velluto, che onora l’eleganza del passato di questo marchio proiettandolo verso nuovi orizzonti futuri.

A completare il guardaroba calzature, borse e gioielli: dalle pantofole in crine di cavallo con stampa ghepardo agli stivali Chelsea con tacco da 2,5 pollici con stampa animalier; dalla Tilt Bag per la donna alla Arkle Tote per l’uomo fino ai gioielli audaci e originali.   

Un mix riuscito di influenze per una tribù internazionale per cui l’edonismo del lifestyle si deve sfoggiare come abbiamo potuto vedere nel parterre intervenuto come Lindsay D’Amelio e J. Balvin fino.

di Alberto Corrado