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SIMONE PORTE PORTA A VERSAILLES L’AUTUNNO INVERNO 2023-2024 TRA TULLE, PIZZI E MERLETTI

Lo spettacolo della moda è sempre stato da collante per una serata di beneficenza a cui invitare i frequentatori, la politica e il beau monde.

Nel 1973 Eleanor Lambert, donna che ha inventato il sistema moda americano tale da creare la Fashion Week di New York, il Met Gala e l’International Best Dressed List giocò un ruolo fondamentale per apportare all’amministrazione di Gèrald Van Der Kemp per ottenere i fondi necessari per risanare la reggia di Versailles, luogo visitato da circa cinque milioni di persone all’anno.

Così cinque designer statunitensi e cinque couturier parigini esibirono le loro creazioni di fronte all’armonia barocca della sua facciata e attraverso gli ottomila ettari di giardini che la circondavano. Davanti un pubblico pagante sfilarono le creazioni di Anne Klein, Bill Blass, Stephen Burrows, Oscar de la Renta e Halston in rappresentanza della creatività stelle a strisce mentre Hubert de Givenchy, Emmanuel Ungaro, Pierre Cardin, Yves Saint Laurent, Marc Bohan per la Maison Dior per la bonne signature francese.

Da lì Parigi, si riprese il titolo di capitale della moda, grazie a questo evento che fu definito da alcuni media “La Battaglia di Versailles”.

Oggi sullo stesso terreno, Simon Porte Jacquemus ha desiderato mettere in scena uno spettacolo tutto suo per affermare il marchio Jacquemus accessibile nello spazio del lusso. I piani di strategia, voluti da Bastien Daguzan, includono un lancio internazionale di negozi e attivazioni che elevano il brand nella mentalità collettiva legata ai giovani.

Per questo si è scelto un palazzo secolare per ribadire il concetto del lusso: far sembrare raggiungibile ciò che è irraggiungibile, e non importa quanto grande, quanto lontano o quanto spettacolare, in qualche modo sembra essere a portata di mano.

Simon Porte, dopo il suo matrimonio il 27 agosto dello scorso anno nel Sud della Francia, assieme a suo marito Marco Maestri andò a Versailles. Li ebbe un sogno di creare uno show per una sua collezione, pensando di far arrivare gli ospiti in barca e che guardassero la sfilata dalla barca. Ed è esattamente questo che è successo ieri.

Nella collezione FW23/24 più orientata al design degli ultimi tempi, vi erano elementi che riconducevano alla teatralità di Maria Antonietta e il suo amore per il balletto, ma anche le silhouette anni’80 gonfie e arricciate che piacevano tanto a Lady D. Dall’ispirazione al balletto sono salite in pedana i tutù indossati con o senza sottovesti o crinoline, che richiamavano subito a quel concetto di anti moda portati avanti dalla compianta Vivienne Westwood.

Un racconto lirico che si è fatto ancora più convincente nella varietà di giacche tagliate e strette in vita, i micro tutù trasformati in micro pantaloncini e presentati gonfi come boxer dai pantaloni da uomo, offrendo un’interpretazione giocosa del vestire alla moda.

Jacquemus continua ad alzare il proprio livello, e si può certamente affermare che è un creativo francese con un occhio americano per il business, ma questa volta non c’è stata nessuna battaglia a Versailles, solo un virtuosismo con assolo, firmato da Simone Porte.

Di Alberto Corrado