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Il regista Edoardo De Angelis che ama le sfide porta in laguna il racconto di una pagina importante della Storia Italiana, trovando in Pierfrancesco Favino un attore a dare lustro al personaggio del comandante Salvatore Todaro.

“Perché si è esposto a tale rischio, contravvenendo alle direttive del suo stesso comando” e Salvatore Todaro rispose “Perché noi siamo italiani”.

Salvatore Todaro, Ottobre 1940.

La prestigiosa edizione numero 80 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha avuto il privilegio di aprire con “Comandante”, film italiano diretto da Edoardo De Angelis, prodotto da Indigo Film e O’Groove con Rai Cinema, Tramp LTD, VGroove e Wise Pictures.

Credits Enrico De Luigi

Un kolossal di 15 milioni di budget con protagonista Pierfrancesco Favino che interpreta Salvatore Todaro, messinese con la passione per il mare e Comandante della Regia Marina Militare, a cui venne affidato il sommergibile Cappellini all’inizio della Seconda Guerra Mondiale.

Un uomo di grande coraggio, che nell’ottobre del 1940, mentre navigava in Atlantico, nel buio della notte intercetta la sagoma del Kabalo, un mercantile, che viaggiava a luci spente e in seguito si scoprirà di nazionalità belga, carico di materiale bellico inglese, che aprì a sorpresa il fuoco, contro l’equipaggio italiano.

Scoppiò una violenta battaglia nella quale il Comandante Todaro riuscì ad affondare il mercantile a colpi di cannone, e prendendo successivamente una decisione che fece storia: salvare i 26 naufraghi belgi, per sbarcarli in porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare.

Per eseguire questo suo intento nell’accoglierli a bordo fu costretto a navigare in emersione per quasi tre giorni, rendendosi visibili alle forze nemiche e mettendo in repentaglio la sua stessa vita e quella dei suoi uomini.

Credits Enrico De Luigi

Quando fece sbarcare nella baia di Santa Maria delle Azzorre il capitano del Kabalo e i suoi uomini, gli chiese solo una domanda “Perché si è esposto a tale rischio, contravvenendo alle direttive del suo stesso comando” e Salvatore Todaro gli rispose con una frase che lo ha reso leggendario “Perché noi siamo italiani”.

Credits Enrico De Luigi

Edoardo De Angelis, regista, sceneggiatore e produttore napoletano, ritorna a Venezia dopo la notorietà di Indivisibili presentato alla Giornate degli Autori vincendo numerosi premi come 6 David di Donatello e altri 50 premi in tutto il mondo, con un racconto importante della Storia Italiana.

Nel 2018 mi imbattei nel racconto dell’Ammiraglio Pettorino, in occasione  del 123esimo anniversario della Guardia Costiera” dichiara  Edoardo De AngelisPettorino ebbe l’esigenza di dire a propri marinai come comportarsi, sulla base di un clima di porti italiani chiusi ai naufraghi, di donne, bambini e uomini inermi morti in mare” e aggiunge “ Scelse la parabola e raccontò la vicenda straordinaria di Salvatore Todaro, uomo forte che affondava con  il ferro le navi nemiche senza paura, ma tendeva la mano al più debole, perché conosceva le leggi eterne che governano il cielo e il mare e sa che sono superiori a qualunque altra legge: chi salva un solo uomo, salva l’umanità”.

Credits Enrico De Luigi

Un pensiero che è ben definito da Pierfrancesco Favino che ricorda “Io ne so qualcosa di accoglienza, vengo da una famiglia particolare. Ogni tanto dovevo lasciare la mia stanza per persone che accoglievamo. Nella nostra casa la porta era sempre spalancata ed è una cosa che adotto ancora nella mia vita di oggi”.

Credits Enrico De Luigi

Interessanti sono delle note di scenografia di Carmine Guarino, che dopo un approfondito lavoro di studio del sommergibile Cappellini e documentazione di materiale fotografico d’epoca e dei piani di costruzione messi a disposizione grazie alla preziosa collaborazione con Fincantieri, ha realizzato un progetto in 3D, che ha portato alla realizzazione di uno scafo in acciaio di 73 metri, un vero e proprio simulacro dell’originale.

Credits Enrico De Luigi

Contemporaneamente grazie al lavoro del virtual art department, è stato creato un modello digitale del Cappellini e dei particolari dello scafo, da usare in tutte le scene subacquee in immersione e in tutti i casi in cui si è resa necessaria un’estensione grafica digitale.

Terminata la fase progettuale, ci si sono avvalsi della collaborazione di Cinecittà, per la realizzazione di tutte le parti di grandi dimensioni e anche per la creazione delle componenti di medie e piccole dimensioni, quali portelloni, garitte e cannoni.

Lo scafo, prima costruito e montato negli Studios di Cinecittà, è stato poi smontato, trasportato e rimontato a Taranto, all’interno del bacino di carenaggio Ferrati dell’arsenale, grazie al fondamentale supporto della Marina Militare.

Posizionato su pontoni galleggianti, il simulacro del Cappellini è stato in seguito trainato in mare aperto dove sono state girate le scene del film.

Credits Enrico De Luigi

Il film arriverà nelle sale italiane a partire dal mese di ottobre grazie alla distribuzione 01 Distribution.

 

Di Alberto Corrado