fbpx

Michael Mann con Adam Driver e Penelope Cruz celebrano l’imprenditore e pilota automobilistico italiano con un film intenso, mettendo in collisione tutti i fatti accaduti nel 1957.

“Mi ritengo peggiore degli altri, ma non so quanti siano migliori di me.”

Enzo Ferrari

Michael Mann ritorna dietro la cinepresa dopo un periodo di quasi otto anni, con Ferrari, film tratto dalla biografia del 2019 “Enzo Ferrari- The Man and The Machine” edito da Penguin Books Ltd scritta Brock Yates.

Una sfida per un regista formato in Gran Bretagna, poi tornato negli USA dove iniziò a lavorare abbondantemente su una serie di corti e documentari, e partecipando alla sceneggiatura di alcune serie cult della TV come Starsky & Hutch e Miami.

Regista dalla cifre diseguali come si può osservare, che in soli 42 anni ha girato solo 12 film, ma tutti capolavori: da Manhunter – Frammenti di un omicidio del 1986 dove vi è la prima apparizione cinematografica dello psichiatra antropofago Hannibal Lecter, qui chiamato Lector reso famoso nel film “Il silenzio degli innocenti” a L’ultimo dei Mohicani – 1992 che gli valse l’Oscar al miglior sonoro, da  Heat  -1995 con un cast stellare per la presenza di Al Pacino, Robert De Niro e Val Kilmer a  Insider– 1999 di nuovo con Al Pacino accanto a Russell Crowe fino  Collateral – 2006 con Tom Cruise presentato alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e  Nemico Pubblico – 2009 con Johnny Depp.

Cineasta ecclettico e narrativo, in grado di costruire scenari in epoche molto diverse da loro, costruendo personaggi dai tratti introspettivi tipici di quel genere che viene definito “polar” in America e in Francia.

Director Michael Mann

Per capire da quanto tempo Michael Mann pensasse a “Ferrari” basti notare quante versioni di sceneggiatura ha scritto con Troy Kennedy Martin, scomparso nel 2009, per poi trasformarlo in un progetto cinematografico spettacolare e appassionante su una leggenda che ha costruito un mito inossidabile, diventando un’icona mondiale.

La stessa accuratezza è stata eseguita nella scelta del casting  optando per Adam Driver nel ruolo di Enzo Ferrari, al Premio Oscar Penelope Cruz in quello della moglie Laura, oltre a Shailene Woodley che interpreta Lina Lardi, Patrick Dempsey e Jack O’Connell che indossano le tute dei piloti Piero Taruffi e Peter Collins, Sarah Gadon nel ruolo di Linda Christian e Gabriel Leone in quello del carismatico Fon De Portago.

Penelope Cruz Credits Enzo Sisti

Il film si concentra su un momento ben preciso della vita di Enzo Ferrari, quando sta vivendo un momento di crisi personale e professionale.

L’azienda che aveva creato dal nulla, dieci anni prima, è in grave difficoltà e anche il suo matrimonio con sua moglie Laura, dopo la morte del loro figlio unico Dino a causa della distrofia di Duchenne, e la scoperta dell’esistenza di Piero, il figlio che aveva avuto da una relazione extraconiugale.

In cerca di un riscatto decide di puntare tutto su una gara automobilistica che percorra 1600 km su strade urbane in mezzo alla gente, divenuta poi celebre come la Mille Miglia. Fino al maledetto giorno del 12 maggio del 1957, quando il bolide del marchese de Portago, uno dei cavalieri dell’Apocalisse di Enzo Ferrari, spicca il volo alla soglia del traguardo piombando sulla gente che attendeva il passaggio delle auto, uccidendo nove persone, tra cui cinque bambini.

Fu la fine della corsa più folle di tutti i tempi e anche l’inizio di una serie di sciagure che colpirono Enzo Ferrari e le sue auto negli anni successivi, tale da paragonarlo al mito di Saturno che uccide tutti i suoi figli.

Adam Driver Credits Eros Hoagland

Risulta credibile nel ruolo di Enzo Ferrari, Adam Driver, tra il rumore delle macchine, qui amplificando dal sound design e il silenzio delle sue riflessioni, duellante con una strepitosa Penelope Cruz nel ruolo della moglie Laura Garello, che riesce a tenergli testa su ogni scena condivisa.

Questo film non è un biopic, ma un lavoro concettuale su tutti quei elementi che sono entrati in collisione in quattro mesi del 1957: la lotta per la sopravvivenza, le passioni e il fascino di Enzo, la perdita del figlio e il bisogno di un rifugio emotivo.

E questo lo possono fare solo i grandi registi.

Il film è in lizza per il Leone d’Oro.

Credits Enzo Sisti

Di Alberto Corrado