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Immaginate Marcello Mastroianni che rincorre per i vicoli di Roma Anita Ekberg, fin quando lei si immerge nella fontana di Trevi. È l’immagine impressa nella memoria quando si pensa alla mondanità, all’effimero e alla bellezza degli anni ‘60, magistralmente ritratti ne “la Dolce Vita”. Il film, diretto e co-sceneggiato da Federico Fellini, incastona nell’immaginario legato al cinema, lo stretto intreccio tra moda e genio artistico.

Fellini, negli ultimi 60 anni, ha influenzato e ispirato gli stilisti italiani. Fellini, infatti, disegnava gli abiti di scena, in modo che entrassero in profonda connessione con il pubblico, li rendeva vivi, capaci di dialogare con l’animo del personaggio. Lo stile dei costumi de la “Dolce Vita” ad esempio, è stato poco convenzionale, divertente e irrispettoso. 

 

L’età reale di chi li indossava non aveva alcuna importanza, ma riuscivano aveicolare il lusso e lo stile di vita sfrontato di quel mondo patinato che il regista volle mostrare al pubblico.

Allo stesso modo, per Bayria gli occhiali sono più di un oggetto; sono il biglietto da visita di una persona, il modo in cui approccia il mondo. Nella nuova collezione interpreta iconiche montature dei favolosi anni ’60 reinventandole attraverso quelli che sono ormai i tratti distintivi del marchio: sovrapposizioni, decori materici, accostamenti arditi, tridimensionalità, incavi e fresature.

Una collezione unica che non passa inosservata: dagli avvolgenti extralarge dalla forma squadrata, ai modelli dalla forma arrotondata e sbarazzina, arricchiti da placche oro e da un’asta effetto bugnato che li rendono sensuali e raffinati, fino a una sorta di montatura al contrario, in cui l’asta è collegata al frontale nella parte inferiore di esso. La collezione vede protagonista anche la geometricità, come il modello rettangolare che abbandona il suo rigore grazie al frontale appuntito sui lati e all’uso tridimensionale dell’acetato.