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“Al The Thief trattiamo le rock star come ospiti e gli ospiti come rock star” questo è il motto di uno dei boutique hotel più rappresentativi della capitale norvegese, che vanta di una posizione eccezionale, si trova infatti in una penisola sui fiordi e dunque a due passi dal mare e in uno dei quartieri più interessanti e recenti di Oslo: Tjuvholmen. Questa zona, chiusa al traffico, è piena di ristoranti e cocktail bar di ottimo livello e di richiami legati all’arte contemporanea, come l’Astrup Fearnley Museum, progettato dal famoso architetto italiano Renzo Piano (vicinissimo all’hotel), gallerie d’arte e le molte sculture che si trovano qua e là. Ma le attrazioni non finiscono qua, questa area è molto vissuta dai locals per la vita cittadina in riva al mare, con la possibilità, quando le temperature lo consentono, di prendere il sole e fare addirittura il bagno. In alternativa, quando è più freddo, si trovano le saune sul lungomare. Esperienze da non perdere!

Ma per completare un city break ad Oslo, la scelta migliore è il The Thief, che si inserisce armoniosamente tra gli edifici moderni del distretto, il palazzo ha un design unico: in vetro, granito e oro. Progettato da Mellbye Architects AS, l’hotel curvo a nove piani, offre ampie viste sui canali dell’isola, grazie alle vetrate a tutta altezza che permettono alla luce naturale di giocare con gli interni.

Da una prima occhiata si capisce, che è eccentrico ma sofisticato allo stesso tempo e grazie anche alla scelta degli arredi e della tanta arte contemporanea, inclusi pezzi di Damien Hirst, Sir Peter Blake, Jeff Koons e Richard Price e della regina di Norvegia. Al bando il minimalismo scandinavo, spiccano invece estrosi arredi d’autore, ad esempio quelli di Patricia Urquiola e Antonio Citterio, solo per citarne alcuni.

Il The Thief è parte del gruppo Nordic Hotel & Resorts e Membro di Preferred Hotels & Resorts Legend e vanta 112 camere, 6 sale riunioni, una spa che lo rende unico, con una ampia piscina interna, sauna, bagno turco, la possibilità di prenotare trattamenti e un centro fitness.

Nonostante l’hotel si trovi in un distretto pieno di bistrò di livello, il ristorante dell’albergo non teme competizioni. Lo chef Tim Wanless propone piatti della tradizione norvegese sapientemente rivisitati con un piccolo tocco francese. Quasi sempre la base è caratterizzata da ingredienti norvegesi, in particolare i frutti di mare ma anche il salmone è in pall position. Spicca comunque la carne: il manzo marinato al malto e il pollo marinato alla birra. Ma anche le proposte vegetariane sono interessanti. Il tutto abbinato con maestria a vini di varie provenienze.

Fiore all’occhiello il roof top con una vista spettacolare, aperto da aprile fino a tardo autunno. Pareti di vetro, lampade riscaldanti e un tetto scorrevole, garantiscono di godere della meravigliosa location. L’atmosfera è internazionale ma calda, grazie anche alla carta che offre una selezione di vini e distillati, oltre a cocktail di ottima qualità.

Menzione speciale per la ricca colazione a buffet, una festa di prodotti freschi, marmellate fatte in casa, yogurt, frutta, dolci, oltre ad una notevole proposta di piatti caldi, alcuni anche fatti al momento.

di Giulia Marcucci