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Nasce una nuova sinergia in quota. Un’importante novità nello scenario del turismo alto di gamma nel patrimonio UNESCO delle Dolomiti. Per riqualificare e valorizzare Castel Badia, lo storico castello del X secolo situato in Val Pusteria, la “Valle Verde” dell’Alto Adige orientale, che riaprirà nella metà del 2024.

San Domenico Hotels, il gruppo italiano fondato e guidato da Aldo Melpignano, e Kronplatz Touristik, ramo della Kronplatz Holding dedicata allo sviluppo e gestione di complessi alberghieri, avviano una collaborazione per la gestione della proprietà a San Lorenzo di Sebato, nei pressi di Brunico ai piedi della zona sciistica del Plan de Corones (Kronplatz), in Provincia di Bolzano.

Castel Badia rappresenta un ulteriore tassello nel progetto di sviluppo di San Domenico Hotels, rafforzando la sua presenza nelle Dolomiti e nel mercato dell’hôtellerie; sviluppo che passa attraverso luoghi e persone, dove tradizione e modernità si incontrano per disegnare esperienze e momenti di benessere unici.

«Il nostro obiettivo è quello di individuare strutture con cui avviare una collaborazione, valorizzando l’autenticità di un territorio, e dando ai clienti esperienze uniche ed indimenticabili. – queste le parole di Aldo Melpignano, proprietario e Managing Director del Gruppo San Domenico Hotels – Vogliamo fornire ai nostri partner modelli di gestione operativa e servizi in grado di rafforzare il patrimonio alberghiero italiano e di tutelarne e promuovere l’unicità». 

«Con San Domenico Hotels abbiamo trovato un operatore alberghiero che corrisponde alla nostra visione di un prodotto unico e di altissima qualità sul mercato internazionale. Siamo convinti che la loro presenza sul nostro territorio porterà un valore aggiunto assoluto alla regione turistica del Plan de Corones – queste le parole di Bernhard Schönhuber, presidente della Kronplatz Touristik.

È il secondo indirizzo in quota per il gruppo di cui Aldo Melpignano è proprietario e managing director, dopo la recente acquisizione dell’Hotel de Len a Cortina, la cui proprietà fa capo alla società Hotel Impero, nome con cui si chiamava l’albergo prima della ristrutturazione e della nuova gestione affidata al patron di Borgo Egnazia. Il progetto architettonico è firmato dallo studio Gris+Dainese di Venezia, che hanno declinato un concept ispirato alla natura. Si tratta infatti di un progetto basato su sostenibilità e benessere che valorizza il ritorno all’essenziale, e si intreccia all’ambiente circostante rendendo omaggio al patrimonio ampezzano.

Già il nome, ‘de Len’ ovvero ‘di legno’ in ladino, intende sottolineare l’attenzione verso le tradizioni del territorio e si riferisce al vero protagonista della struttura architettonica: il legno, un elemento sostenibile, rinnovabile e funzionale, capace anche di offrire una protezione dall’inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico. La struttura conta 22 camere dal design contemporaneo con un richiamo alla tradizione alpina, una spa che si affaccia sui monti e sulla vallata, un ristorante e un bar che richiamano le radici ampezzane e che sono aperti anche agli ospiti esterni. Il patron di Borgo Egnazia, noto per le masserie di lusso in Puglia e per la gestione dell’Hotel Santavenere di Maratea, si avventura quindi nel business dell’ospitalità montana, sempre più appealing per le nuove esigenze di salubrità e di spazio, che si sono affermate nei turisti in seguito alla pandemia.

a cura di Elisabetta Canoro