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L’eleganza e lo charme in tutte le sue sfaccettature, è questo che abbiamo visto sulla passarella di Saint Laurent per la collezione autunno 2023-2024.

“Volevo fare qualcosa attorno a quel concetto, qualcosa di pura essenza” ha detto Vaccarello nel backstage pochi istanti prima che si alzasse il sipario dello show “Forse l’eleganza è qualcosa di ui oggi non abbiamo idea. Forse non ci interessa. Forse ha qualche altro significato, o forse non ha alcun significato. Ma volevo davvero portare a riflettere su quell’idea e il rapporto con il vestito.”

E così è apparso su ogni look considerando la visione perfetta e controllata della sartoria e del classico tailleur jupe di YSL, tailleur gonna con i tessuti rubati dal guardaroba maschile, proprio del gioco che lo stesso Saint Laurent amava fare in passato.

Quel power dressing che Vaccarello lo riporta nelle giacche con spalle esagerate, dal taglio sartoriale classico da uomo, nel blazer di velluto, negli smoking icona della Maison e sulla gonna asciutta che terminava appena sopra il ginocchio.

Sotto solo canotte semplici come magliette di cotone mentre ai piedi slingback in vernice e come ultimo decoro pesanti braccialetti dorati e occhiali da sole da aviatore.

A volte la gonna poteva essere sostituita con dei leggings di cashmere, e le giacche con camicette ammorbidite in chiffon, o bluse in trasparenti o in satin o i top con scollo all’americana che si chiudono sul retro con maxi code a strascico che arrivano a sfiorare la passarella.

E così è apparso su ogni look considerando la visione perfetta e controllata della sartoria e del classico tailleur jupe di YSL, tailleur gonna con i tessuti rubati dal guardaroba maschile, proprio del gioco che lo stesso Saint Laurent amava fare in passato.

Quel power dressing che Vaccarello lo riporta nelle giacche con spalle esagerate, dal taglio sartoriale classico da uomo, nel blazer di velluto, negli smoking icona della Maison e sulla gonna asciutta che terminava appena sopra il ginocchio.

Ma nonostante questo brivido di seduzione di consapevole femminilità, il vero coup de théâtre risiede nello studio della pelle e della sua malleabilità. Vaccarello studiando stagione dopo stagione è riuscito a superare la sua incredibile impresa sartoriale quasi al limite dell’ingegneria: la linea della spalla cosi larga si riduce nell’equilibrio della costruzione bilanciata della manica, per renderla monumentale ma leggera, annullando ogni nozione di rigidità.

Un tocco morbido che viene ancora reso più evidente nella sezione dedicata alla notte con splendidi pizzi neri e canotte fasciate in velluto con una gonna trasparente nera, o ancora in top drappeggiati e avvolti, che potevano sembrare degli smoking decostruiti, indossati con dei leggings.

In altre parole una collezione che si concentra sul design e Vaccarello è padrone completo per quanto riguarda le linee e la sartorialità della Maison, regalando ogni volta una immagine in sintonia all’iconicità del marchio e al ricordo di ciò che è accaduto prima di lui.

di Alberto Corrado