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Un cerchio che si chiude da quando Yves Saint Laurent celebrava nel 1966 il gioco dell’identità fino ai giorni nostri con Anthony Vaccarello che sottolinea la fisicità del fondatore.

Anthony Vaccarello, direttore creativo, ha fatto sfilare la sua collezione uomo nella rotonda della Bourse de Commerce Pinault Collection, museo di arte contemporanea della collezione Pinault, inaugurato 22 maggio 2021 al 2 rue de Viarmes, nel quartiere di Les Halles.

Come nello stargate nel deserto del Marocco torna ancora il cerchio, questa volta della cupola del vecchio palazzo del XVI secolo convertito in museo, con l’intervento di Tadao Ando, archistar giapponese, tra i più noti sulla scena internazionale.

Un cerchio che si apre e si chiude, dove il maschile scivola nel femminile e viceversa, perché in questa collezione per il prossimo inverno ci sono molte le linee fluide dell’ultima sfilata femme che le ritroviamo per sottolineare quella fisicità tanto amata dal fondatore.

La stessa gloria corporea, che Yves Saint Laurent celebrava nel 1966, dove giocava con l’identità, caricandola di sessualità ambigua: silhouette alte e snelle, e capelli impomatati. Espressione deliberata di fluidità di genere, oggi più che mai rilevante.

Così Anthony  Vaccarello ha replicato abiti infilati sotto i cappotti e trench, che cadevano in strette proporzioni colonnari da grandi spalle in pelle, tweed e in lana, ma anche cagoule e drappeggi di camicie costruite per svelare il corpo sottostante.

I pantaloni sono fluidi e lunghi, così l’offerta della sera, che seduce con alcuni abbaglianti giochi di ricami o con le seducenti trasparenze, riflette quella filosofia di empower dressing, che Vaccarello sta portando all’interno della Maison, in modo potente.

La tavolozza dei colori era essenziale come se fosse presa da polaroid dai fitting di YSL: nero, bianco con qualche flash argento.

Una visione di languida eleganza che enfatizza ogni minima agilità fisica maschile.

di Alberto Corrado