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Anthony Vaccarello trae ispirazione per la collezione SS 2024 da due eroine che hanno incarnato il mito raffinato dell’avventuriera, e dagli archivi di Yves Saint Laurent, per rendere omaggio a quello stile classico, adatto ad una donna adulta, che sa cosa vuole.

Anthony Vaccarello, direttore creativo da sette anni al timone della Maison, ha deciso di attingere dall’archivio di Monsieur Yves Saint Laurent, lasciandosi ispirare da quel disegno unico della giacca sahariana creata per un servizio fotografico di Vogue, per poi riportarlo in passarella per diventare un classico per la prossima estate.

Sulla voce seducente di Catherine Deneuve che scandiva l’uscita dei vari look, come se fossimo alla presentazione delle collezioni in atelier, quando un tempo si usava spiegare e narrare l’abito, invece eravamo all’aperto con la luce della Tour Eiffel che illuminava Champs de Mars, abbiamo potuto ammirare una collezione che segna un nuovo capitolo di Saint Laurent.

La storica giacca safari, realizzata in gabardine di cotone, presa in prestito dai codici sartoriali maschili per rivoluzionare l’estetica femminile, torna ad essere protagonista, anche se vi è un accorgimento diverso da quella del 1967, perché qui è stata tolta l’allacciatura incrociata.

Tutto diventa più semplice, per declinarsi in look da giorno ispirati alla couture, con il risultato di una silhouette più ampia e al ritorno di quella eleganza raffinata per la sera, liberamente rubata al guardaroba maschile.

Uno stile classico, adatto ad una donna adulta, che sa cosa vuole, che lo stesso Anthony Vaccarello ha immaginato prendendo in considerazione le storie di due donne importanti come Adrienne Bollard e Amelia Earhart, che con le loro gesta sono stato d’ispirazione per tutte le donne che desideravano essere delle amazzoni dei cieli e un’indipendenza dalla società maschile.

La prima fu un’aviatrice francese che il 1° aprile 1921 su un biplano Cauldron, decollò da Mendoza, in Argentina, effettuando la prima trasvolata femminile sulla cordigliera delle Ande, mentre la seconda, un’aviatrice statunitense che l’8 aprile 1931, pilotando un autogiro Pitcairn PCA-2, stabilì il record mondiale di altitudine, raggiungendo i 18 415 piedi (5613 metri).

Il glamour Top Gun, proposto da Anthony Vaccarello, ci porta a fissare quel guardaroba da piloti, composto da tute, da mini dress di seta che ricordano le long dress nude in pieno stile Yves Saint Laurent, da camicie dai colletti alzati, da tasche a toppa sul davanti e da occhiali da aviatore.

Anche il trench iconico della Maison ritorna nel colore caramello, con le sue spalle importanti ma arrotondate, e con una lunghezza fino alle caviglie, per risaltare, come sempre, le gambe su decolleté vertiginosi, quanto la Torre Eiffel.

Anche il maquillage è un ritorno agli anni’80 con i capelli impomatati, gli occhi bold e le red lips, che risaltano i vistosi gioielli color oro e valorizzano ogni forma del viso.

Un ritorno alla raffinatezza, perché come diceva Gabriele Bonheur, aka Coco ChanelLa semplicità è la chiave fondamentale di ogni vera eleganza.”

 

Di Alberto Corrado