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La collezione presentata a Parigi lo scorso dicembre sfila a Mumbai rafforzando il legame con la ricca clientela del Paese e il laboratorio e la scuola Chanakya di Mumbai, fondati e diretti da Karishma Swali.

Trovare un modo ingegnoso per parlare di sentimenti ed emozioni che possano connettersi con un paese e la sua cultura è proprio ciò che ha voluto Maria Grazia Chiuri, direttore creativo della Maison Christian Dior, nel volere realizzare questa collezione Dior Autunno 2023 in India.

Un progetto ideato e voluto da tempo, che provvede a saldare quella collaborazione e quei rapporti di lavoro che legano la Maison con l’India e con Karishma Swali, che dirige l’atelier Chanakya e la Chanakya School of Craft a Mumbai.

Un luogo di studio ed emancipazione per molte donne locali, che esaminano le diverse tipologie di savoir-faire che il direttore creativo della linea donna Dior celebra da quando è stata assunta a capo della divisione, sottolineando anche quello spirito visionario e di estetica pioneristica di Monsieur Dior.

Per questa collezione si è partito dagli archivi della Maison e dai modelli di Marc Bohan del 1962, l’allora direttore artistico, che viaggiò in India e in particolare a Mumbai e Delhi, avviando una sinergia collaborativa tra Francia e India, per realizzare delle collezioni prêt-à-porter, dal sapore più dinamico e contemporaneo.

Lo stesso, che lo ritroviamo oggi nella scelta di Maria Grazia Chiuri, nella scelta palette colori e nei materiali condivisi con Karishma Swali di Chanakya: dalla sequenza dei color block dedicati alle sete nei toni del verde, giallo, rosa e viola incarnati nei sofisticati cappotti da sera, e gonne dritte ispirate ai sari, ai tagli indiani di pantaloni, boleri, giacche e top.

Protagonista assoluto e motore di ricerca che diventa chiave di volta di qualsiasi possibilità di abbellimento è il ricamo, che qui viene mescolato e messo in luce dalle varie tecniche.

Molti decori d’oro e dalle forme geometriche, incorniciano paillettes e strass d’argento per campeggiare come motivi decorativi incantevoli su pigiami, camicette e abiti.

Spicca, anche, la Toiles de Jouy, tessuto francese senza tempo, in una vaporosa tavolozza di color verde, che diventa simile a un camuffamento amplificato di elementi di paesaggi esoterici indiani popolati da animali talismanici, adorati e venerati, secondo le credenze locali.

Una collezione che è espressione di un territorio condiviso e che celebra in pieno la collaborazione tra Dior e Chanakya, e rafforza il legame con la ricca clientela del Paese.

di Alberto Corrado