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Dagli inizi del 1987 ad oggi, l’elemento visivo legato al DNA della Maison prende forma in un linguaggio raffinato, che continua nella sperimentazione estetica e nell’eccellenza delle collaborazioni.

Come spesso accade l’interior design quando diventa un simbolo dell’appartenenza ad una cultura moderna che affonda le sue radici nella classicità, viene sempre imitato. L’italiana Silvia Venturini Fendi, direttrice creativa di FENDI Casa, è tra gli interior designer più evocati, dato che ha inventato un’idea di moderno e di stile che continua a citare e rielaborare tuttora, incarnata dal celebre monogramma a doppia lettera “F”.

LETTO DELANO DISEGNATO DA FENDI CASA

La sua è una rivoluzione intorno a i temi dell’abitare e del décor con pezzi pieni di personalità, nati da un amore per le materie prime e per il savoir-faire nelle lavorazioni, che culmina con l’uso quasi maniacale del piccolo dettaglio, che spesso è la chiave di volta, di ogni singolo progetto.

L’ambiente di casa diventa puro spazio d’incontro composto con oggetti rari, pensati come un lessico di stile versatile con tre anime, ricche di riferimenti: dalla linea Crafting, legata al sapere artigianale, alla linea Family, dalle atmosfere soft, fino alla linea Vibrant, dal gusto forte e glamour.

La madia Selbit di Toan Nguyen, abbinata alla lampada da tavolo Dame Pequin White Marble dello Studio Marcel Wanders
La poltrona Groove e l’ottomano Groovy di Toan Nguyen

Una parabola che è iniziata nel 1987 quando l’imprenditore Alberto Vignatelliincontra Anna Fendi e le propone di realizzare una collezione per la casa, fino a Fashion Furniture Design (FF Design) nata il 4 maggio 2021 come Joint Venture tra Design Holding, gruppo globale nel settore del design di alta gamma controllato pariteticamente da Investindustrial e The Carlyle Group, e Fendi, brand italiano del lusso parte del gruppo LVHM, con l’obiettivo di sviluppare il mondo FENDI Casa.

BLOW UP CONTROVENTO Controvento_Blow Up © FENDI Casa

Nel segno di questa consapevolezza che si evolvono e diventano ancora più importanti alcuni elementi chiave, come l’uso della pelle, legame indissolubile con la Maison Fendi, e la scelta dei colori che partono dal tabacco e dal beige, per arrivare gradualmente ai grigi e ai rosa pallidi, e l’uso di elementi tubolari in metallo, in essenze pregiate, che vanno a comporre sedute, basi di tavoli e letti.

È la lezione del Bauhaus, reinterpretata in un’ottica completamente moderna, in cui l’esattezza delle linee incontra la preziosità dei materiali: un’associazione che ci riporta a ricordare l’anno di nascita di FENDI, il 1925, e la nascita della sedia Wassily di Marcel Breurer, architetto e designer ungherese, che usò per la prima volta l’Eisengarn, tessuto molto robusto, prodotto con un filato di cotone trattato con cera e paraffina, che successivamente viene calandrato su una macchina rifinitrice.

Quest’anno per la Milano Design Week 2023 la collezione FENDI Casa si arricchisce di  nuove collaborazioni come nel settore delle sedute: la Peekasit,firmata dallo studio Controvento animato da Gabriele Chiave, ispirata all’omonima borsa cult, Blow Up, sempre disegnata da Controvento, che nasce dall’idea del pattern FENDI Pequin, le righe logo- no logo, diventato tridimensionale e gonfiato, e Taiko, designer Piero Lissoni, dalle forme ampie e razionali, dove il gioco dei cuscini a rullo o quadrati crea un comfort estremo.

Altre importanti contributi sono stati creati con Dimorestudio che ha disegnato il tavolo Icaro, dove la base lineare è resa glamour dall’uso del metallo nel profilo che sottolinea lo spessore dei due elementi verticali e nell’elemento tubolare che li raccorda, e con Cristina Celestino con le sedie Ottavia dalla forma morbida caratterizzata da accenni all’arco, elemento visivo legato al DNA di FENDI.

BAHAUS CHAIR. WASSILY DI MARCEL BREURER.
MATRICE DIMORE STUDIO

Prende forma, anche, un linguaggio estetico nel pensiero della zona notte con la rivisitazione del letto Delano, con l’inserimento nella testata di due tavolini / comodini, e il letto della famiglia Totu di Toan Ngyuen, design legato alla disciplina intima dell’oggetto, nel senso tradizionale del termine, con piedini lineari, struttura dalla linea essenziale e morbida e inserimenti in pelle nella testata.

La proposta luce, essendo quest’anno il tema del Salone del Mobile dedicato a questo settore, è una nuova collaborazione con Louis Poulsen, brand storico danese dal 1874, con Artichoke, in metallo, con pattern sviluppato a partire dal logo FENDI, oppure in vetro giallo, con un solo petalo decorato con il logo FF, PH Floor e PH Table, anche nella versione comodino, con lo stelo in finitura old bronze e diffusione giallo.

Una storia che si ripete ogni anno, con proposte sempre nuove che portano nella dimensione dell’abitare un pensiero estetico fatto di storia, raffinatezza e sensibilità, che definisce un’affascinante idea di stile.

di Alberto Corrado