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L’elogio di Kim Jones alla Haute Couture, eterna icona della libertà di scelta femminile.

Riprendersi la scena della Haute Couture.

E cercare il modo di farla percepire, chiara e forte.

Ecco come Kim Jones parla del corpo, della silhouette nella silhouette e dell’artigianalità della Haute Couture, perché i nuovi clienti richiedono una nuova energia, che deve trasformarsi in una nuova eleganza, a partire dai colori.

Questo nuovo pensiero lo si è potuto percepire anche dalle celebrities che affollavano il first row dello show a Parigi, come l’attrice Zendaya che indossava un look space age che rappresentava proprio quell’approccio a 360° che desidera portare in scena da alcune stagioni, Kim Jones, direttore creativo delle collezioni Donna di Fendi.

La potenza del minimalismo spaziale è fortissima e supera qualsiasi barriera di tempo. Ecco, credo, che attraverso il susseguirsi di una serie di nude e tinte neutre, sia importante per le nuove generazioni recuperare il pensiero di quel minimalismo etereo, leggero e velato, per introdurre quell’umanesimo del corpo.

Kim Jones con questa collezione ci può insegnare tanto, come nello scegliere cosa indossare in modo diverso in una grande occasione senza incorrere nella ricerca affannosa di un abito girovagando nelle numerose boutique che affollano le arterie delle nostre grandi città.

Che vestire Haute Couture vuole dire avere un’idea precisa, che riguarda la struttura e la decorazione di un abito, dove i due livelli sono indivisibili.

Fendi, con la collezione Couture per la primavera estate 2024, disegnata da Kim Jones è la stata protagonista di questa settimana parigina, trasformando ogni donna in una dea che conquista i cuori di chi desidera andare oltre il glamour.

Da un lato le linee fluide con tessuti flou che danno leggerezza o superficie lucide sia alle canutiglie e sia ai perfetti ricami a mano che diventano decorazione e la decorazione diventa struttura. Dall’altro i tagli geometrici e una nuova forma di frangia che disegna con il movimento un inaspettato effetto cinetico.

Ma soprattutto fa della sua diversità l’unione progettuale di abiti e gioielli che si impossessa degli oggetti pratici: dagli  “Singular Vision”, un occhiale pregiato realizzato in oro bianco 18 carati e diamanti bianchi, disegnato da Delfina Delettrez Fendi, direttrice artistica della gioielleria Fendi, alla borsa Mini Baguette con hardware realizzato in oro bianco 18 carati e fibbia tempestata di diamanti bianchi e foglia di platino applicata al coccodrillo progettata da Silvia Venturini Fendi, responsabile della pelletteria.

Una collezione come simbolo di una donna che sceglie per sé stessa. Ma soprattutto fa della sua diversità una forza. Ecco perché piace in modo esponenziale.

Di Alberto Corrado