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Profumi, suoni, colori. Luce ed emozione. Marrakech è la città dei sensi, che incanta ed ipnotizza come poche altre al mondo. La magia della Città Rossa si respira anche dall’alto, dove la luce è più intensa. “Prima di Marrakech, tutto era nero. Questa città mi ha insegnato cosa sono i colori e ho abbracciato la sua luce, i suoi sfacciati contrasti e le sue intense invenzioni”, diceva della Città Rossa Yves Saint Laurent, che la scelse come suo rifugio. “A ogni angolo si incontrano gruppi di persone, uomini e donne che indossano caffettani rosa, blu, verdi, porpora. È sorprendente: sembrano disegnati, ricordano gli schizzi di Delacroix, mentre non sono altro che il frutto dell’improvvisazione della vita”, raccontava il celebre couturier.

Marrakech è proprio così, emozioni a tinte forti. La città che più di tutte è stata capace di trasmettergli linfa creativa, dove lui e Bergé possedevano un complesso di sei acri che comprendeva una residenza, Villa Oasis, e le Jardin Majorelle. Oggi l’amore di Saint Laurent vive nel Musée YSL Yves Saint Laurent, che conserva capi d’abbigliamento e decine di disegni dello stilista. Adiacente al Museo, il Jardin Majorelle et Musée Berbère ricavato nella villa del pittore Jacques Majorelle, circondata da un lussureggiante giardino di cactus e gelsomini.

La città, in tutta la sua bellezza, si può ammirare dal Rooftop di Maison MK, dove la vista spazia a 360° sui tetti della Medina, il centro storico, fino al palazzo Dar el Bacha e alla Koutoubia, il minareto del XII secolo che svetta con i suoi 70 metri. E poi ancora oltre, fino alle cime dell’Alto Atlante. La terrazza dell’elegante riad è la più alta nel cuore pulsante della Città Ocra, aperta anche agli esterni da mezzogiorno all’1 di notte, con la sua atmosfera informale e cosmopolita, è perfetto per sorseggiare i cocktail signature preparati dal barman Lamine, ascoltare musica dal vivo e gustare tapas, antipasti, piatti elaborati e dessert.

È un’ospitalità speciale quella che offre Corine Gobbi, favolosa padrona di casa, che accoglie i suoi ospiti tutto l’anno, nei caldi ambienti del riad sapientemente ristrutturato dall’architetto inglese Peters Cook, dipinto nelle tonalità dei colori arancione, verde e marrone, in armonia con i colori della Medina e della terra. “Ho voluto acquistare un Riad a Marrakech per iniziare l’attività alberghiera perché mi piace il contatto con la gente, mi piace soddisfare le persone e far vivere loro un’esperienza unica”, ci racconta. Corine ha una naturale attitudine all’accoglienza, il dono di far sentire i suoi ospiti come a casa, in un ambiente discreto ma coinvolgente, dove godersi la propria privacy oppure farsi coinvolgere dalla musica e dalla vita, ammirando il tramonto o il sorgere del sole con un bicchiere fumante di tè alla menta.

A disposizione dei clienti 5 suite, tutte diverse ed elegantemente arredate, per soggiorni da Mille e una notte avvolti dalla leggendaria ospitalità marocchina, da respirare in un contesto più informale e contemporaneo. Si sceglie tra la suite reale con camino, una junior suite con 2 letti e altre tre camere più simili per dimensioni, ma sempre con un tocco personale e preziosi oggetti di artigianato locale. Siamo in una zona strategica della medina, la più sicura, a pochi passi a piedi da Piazza Jemaa el Fnaa, la “Place” per eccellenza, il luogo più visitato, fonte d’ispirazione per artisti e scrittori da Paul Bowles ad Elias Canetti. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, la Place è un crogiolo di saltimbanchi, maghi, cantastorie, acrobati, musicisti di strada e incantatori di serpenti. Addormentata di giorno, si risveglia al calar della sera, quando il calore dà tregua e aprono decine di bancarelle che arrostiscono pesce e carne, sotto gli occhi incuriositi dei turisti che assistono allo spettacolo dalle terrazze dei tanti caffè affacciati sulla piazza.

Alle spalle della Place si estende la zona dei souk, un groviglio di vicoli letteralmente pullulante di botteghe e negozi, che si alternano ai kissarias, i tipici mercati coperti. Si comprano tappeti di Fès e di Rabat, il legno intarsiato di Essaouira, le belle ceramiche di Safi. Si fa tappa nell’area dei tintori, Souk Debbaghine, mentre la piazza delle spezie, Rahba Lakdima, è famosa per ceste, borse e contenitori in paglia. Lampade, lanterne, vassoi, teiere, porta gioie, candelabri in ferro, rame e ottone si acquistano nel souk dei fabbri.

Si rientra la sera per cenare al Gastro MK, il ristorante gastronomico del riad, arredato con cura, diviso in aree riservate, perfette per cene a due. Il nuovo corso dell’offerta gourmet è firmata dal giovane chef francese Sofiane Henni, una passione per la cucina nata quando era molto giovane. La sua cucina è un viaggio nei sapori, la sua ars coquendi è semplice ed elegante con un tocco di stravaganza. A Sofiane Henni piace indagare, esplorare, sperimentare, accettare nuove sfide, lasciarsi conquistare da nuove culture culinarie, farle sue e interpretarle con estro. La ricerca non può che partire dalla materia prima: ecco allora, tra gli altri, uno degli ingredienti che predilige utilizzare in modi diversi è l’olio di argan, una nota di nocciola leggera e fruttata, allo stesso tempo secca e dolce, che ci immerge direttamente nel cuore di un viaggio gustativo d’eccezione. La selezione nasce da una ricerca attenta e certosina. Marrakech è un paniere inesauribile di prodotti: “La città offre moltissimo, in termini di materia prima, basti pensare all’infinita varietà di spezie, ma è anche un’inesauribile fonte d’ispirazione, con le sue specialità culinarie, che non conoscevo. Questa esperienza mi ha insegnato a rinnovare il mio modo di cucinare, per regalare un’esperienza completamente nuova ai miei clienti”.

Il riad è anche punto di partenza ideale per partire per escursioni alla scoperta del territorio, accompagnati da guide italiane e inglesi: dalle passeggiate in quad o a cavallo, alle giornate ad Essaouira, città portuale fortificata della metà del XVIII secolo dalla forte influenza europea, che collega il Marocco con il resto dell’Africa e dell’Europa: un quadro dipinto di bianco e blu, non inquinata dalla modernità, incantevole con la sua Medina, la fortezza, i muri bianchi e cangianti, la rilassatezza dei suoi abitanti, la Kasbah, le botteghe artigiane.

di Elisabetta Canoro