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Una biografia scritta da Amy Odell realizzata con 250 interviste con amici e collaboratori presenti e passati e ricerche di archivio tra le lettere del padre.

Amy Odell con il suo nuovo libro dedicato ad Anna Wintour, storica caporedattrice di Vogue America, basato su numerose fonti, vuole testimoniare che dietro gli eterni occhiali da sole ci sia, dopo tutto, una persona, al contrario di quanto si recepisce da sottili indiscrezioni pervenute nel gotha della moda.

Il lettore viene portato con arguzia a divorare pagine e pagine che sono dedicate alle varie dichiarazioni con relativi aneddoti alle assistenti della Wintour, giovani donne che non devono essere delle giornaliste e nemmeno delle scrittrici, ma solo esercitare il compito di soddisfare e assicurare che tutto possa essere secondo i piani della direttrice più potente del mondo.

Dal libro si scopre per esempio sapere che sulla grande scrivania bianca ogni mattina deve esserci deve esserci il suo muffin intero di latte e mirtilli e di aver notato che dopo gli attacchi alle Torre Gemelle sia ritornata in ufficio immediatamente o come nel caso del suo lifting nel 2000 sia riapparsa con lividi ancora visibili della operazione.

Ovviamente parte tutto dalle origini, mettendo in evidenza i primi passi che ha mosso nell’ambito del fashion grazie ad una presentazione da parte del padre Charles Wintour, editore dell’Evening Standard, che vedendo la riluttanza della propria figlia a percorrere gli studi intrapresi all’Università, l’ha presentata al caporedattore della rivista di Harpers & Queen.

Così, all’età di 20 anni con i suoi famosi occhiali e caschetto, ha iniziato a muovere i primi passi, con molto buon senso e con certo tipo di stoicismo di stare in silenzio con la bocca chiusa, che saranno poi le sue caratteristiche principali nel futuro e contribuiranno a decretare la sua potenza nel mondo della moda.

Furiosa per essere stata ignorata, cinque anni dopo, per la promozione di ruolo alla Harpers, si è diretta con il suo allora fidanzato in un’altra rivista di proprietà di Bob Guccione, Penthouse, per l’esattezza, ottenendo il ruolo di fashion editor. E poi da li, a spostarsi a Londra per cercare di risistemare Vogue British, e in seguito dopo un periodo disastroso alla conduzione di House & Garden a New York, approdare a Vogue America nel 1988, titolo conquistato e non più sottratole fino ad oggi, sopravvivendo a qualsiasi calamità editoriale.

Ovviamente la Odell ci porta a capire come si esercita un ruolo così importante, con la propensione di raccogliere anche prove e dichiarazioni non solo del lato positivo di questo lavoro, ma anche la parte oscura delle persone fantasma, che gelano le loro viscere nel silenzio.

Il libro dal titolo “Anna: The Biography” è pubblicato da Allen &Unwin con un prezzo di copertina di 20 dollari.

di Alberto Corrado