Una storia intima raccontata in prima persona dall’incontenibile energia di Milano negli anni Sessanta fino agli eventi più recenti per quali Giorgio Armani ha preso posizione attraverso il suo lavoro.
“Crescere non vuol dire altro che adattare il mondo perfetto delle idee a quello imperfetto della realtà.
Ci vuole una vita per farlo, ma alla fine ci si riesce.”
Giorgio Armani
E’ uscito per Rizzoli curato da Angelo Flaccavento, basato sul libro illustrato ufficiale pubblicato nel 2015, un testo senza filtri di Giorgio Armani: “Per Amore”.
Si tratta di una biografia aggiornata dall’autore, accompagnata da foto private e personali dove lo stilista parla di sé, della sua giovinezza, degli inizi della carriera e delle persone a lui vicine.
Dalla precedente pubblicazione, in questo libro si trova una prima parte sentimentale che Giorgio Armani ha voluto svelare perché è arrivato il tempo giusto per farlo e una seconda parte più pragmatica, forse più rigorosa, che diventa una sorta di prontuario di vita e di lavoro, ad uso di tutti.
Per rubare un titolo famoso preso dal famoso filosofo del cinquecento Bernardino Telesio, iuxta propria principia.
Non c’è dubbio, allora, sul fatto che Giorgio Armani abbia raggiunto stabilmente mantenuto l’obiettivo che si era prefisso nel suo lavoro e che gli scritti denotano in modo inequivocabile: erigere una sorta di mitologia della moda degna del senso e della grandezza incommensurabile della storia della moda.
Giorgio Armani formula progressivamente una sorta di vera e propria filosofia della moda a cui attribuisce da un lato un valore sapienziale in sé e per sé e dall’altro quello che di chiave interpretativa autentica del suo fare assurto a valore universale.
Colto e sensibile ben radicato alla sua matrice originale, attento alla netta separazione tra scandaglio dell’inconscio al razionalismo rigoroso, Giorgio Armani nello scrivere queste pagine, giustifica appieno la rilevanza del suo lavoro artistico nella più generale dinamica della società in continua evoluzione, che gli conferisce un ruolo e una autorevolezza, che non competono a nessun altro.
Un principio che di anno in anno Giorgio Armani annuncia orgogliosamente al mondo intero esprimendosi con il suo linguaggio artistico misto di incantevole semplicità portato in scena in tutto il mondo.
Le sue masse cromatiche fluttuanti, i tessuti vibranti ai limiti dell’impercettibile sono direttamente la formulazione visiva dei suoi palpiti del cuore, proprio di quella dimensione incomprensibile, che chiamiamo sentimento. L’eterna metafora del mito.
di Alberto Corrado