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Alberta Ferretti mette in relazione il cinema e la moda, quella di Fellini e della sua Maison, costruendo una collezione Resort 2024 tra bellezza e sogno. E anche sostegno per l’emergenza dell’alluvione, che ha colpito la Regione Emilia Romagna con un’operazione benefica con la scritta “IO CI SONO”.

Alberta Ferretti ha presentato la sua Resort 2024 a Castel Sismondo, una fortezza del XV secolo della famiglia Malatesta, ora sede assieme a Palazzo Fulgor e Piazza Malatesta del Fellini Museum, situato a Rimini, rinomata località balneare sul Mare Adriatico, nella Regione Emilia Romagna.

L’aerea del Castello è stata recentemente colpita dalla grave alluvione di questo mese, che ha lasciato migliaia di senzatetto, danneggiando aspramente le sue strutture.

È stato il test possibile per la nostra resilienza” ha dichiarato Alberta Ferretti che dopo varie riflessioni ha optato nel proseguire il programma dello spettacolo per mettere in scena la Resort “Volevo segnalare che abbiamo forza per superare le avversità, la determinazione per ricostruire e ricominciare da capo.

Rimini è anche la città natale di Federico Fellini che ha sempre descritto nelle atmosfere languide dei suoi capolavori cinematografici, le stesse evocazioni, che da sempre abbiamo ritrovato nelle creazioni di Alberta Ferretti nel corso di tutti questi anni.

Due nomi illustri che provengono dalla stessa terra e che si sono ispirati per i loro progetti a quel sentimento e a quella sensualità che si trova nel loro DNA che si trasforma in una umanità inedita e una lussuria per la vita.

Nella vasta piazza antistante al Castello, le modelle hanno sfilato su passarelle sospese su sottili specchi d’acqua, che riflettevano le mura della fortezza, dove si proiettavano scene in bianco e nero dei celebri film di Fellini, evocando la stessa atmosfera da sogno di un cinematografo all’aperto. Le note musicali del compositore Nino Rota, del film 8 ½ del 1963, ha aggiunto quello struggente pathos che ha reso lo spettacolo ancora più suggestivo.

Per compensare lo sfondo imponente delle mura del Castello, Alberta Ferretti ha voluto apportare alla collezione un ritmo teatrale, giocando sulla leggerezza strutturale dei capi e la ricerca, quasi maniacale del ricamo, eccellenza di questo territorio. Ed ecco apparire, abiti quasi eterei che hanno reso famoso la Maison in tutto il mondo, che sembravano nuvole fluttuanti, rese dai drappeggi dello chiffon e dalla sovrapposizione senza peso, delle stratificazioni.

I mantelli come piume dispiegate delle ali di un uccello, assieme alle cappe ricamate e soprabiti da sera, aleggiavano e allo stesso tempo coprivano i movimenti della silhouette femminili, nascondendo i tubini impreziositi, le sinuose sottovesti gocciolanti di paillettes traslucide.

Il suo lato da sognatrice pragmatica si è liberato ancora di più, nelle proposte più prosaiche, come i tailleur pantalone, blouson o spezzati, ma sempre con corredati da quel pizzico di eccentricità.

Lo spettacolo è stato chiuso da trentadue giovani volontari che hanno passato giorni a lavorare sodo, immersi nel fango, per soccorrere le persone.

Ognuno di loro indossava una felpa blu, creata dalla Maison, impreziosita dal lettering “IO CI SONO”. I proventi delle vendite, di questa capsule, saranno interamente devoluti in beneficenza in soccorso ai territori alluvionati dell’Emilia Romagna.

Un finale toccante che ha lasciato a tutti noi un messaggio di speranza, che ci spinge a fare un passo avanti verso il nostro prossimo, e combattere le nostre paure, per essere sempre uniti anche nel caso di calamità.

Di Alberto Corrado