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Stane”, il ventiseiesimo film commissionato da Miu Miu per Women’s Tales, della regista Antoneta Alamat Kusijanović esplora la vanità e la femminilità del XXI secolo.

In certi momenti della propria esistenza è più difficile pensare che la vita sia una cosa meravigliosa.

E allora bisogna andare a certi dispositivi salvavita che sono i luoghi della memoria dove è possibile trovare un terreno comune, umano.

Questa è la tesi di Stane, il nuovo episodio di Antoneta Alamat Kusijanović per Miu Miu Women’s Tales presentato per la prima volta alle “Giornate degli Autori” della 80°Mostra D’Arte Cinematografica di Venezia il 3 settembre 2023.

Se trovi un modo di raccontare una verità di un momento della propria esistenza” spiega Antoneta Alamat Kusijanović, sceneggiatrice e regista croata e americana nata a Dubrovnik e con base a New York “questo rende il film attuale e capace di intrattenere. Oggi vale più che mai ricordare che, malgrado tutte le situazioni difficili, questo mondo può funzionare ancora”.

In poco più di venti minuti la regista croata, che ha trionfato nel 2021 al Festival del Cinema di Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, aggiudicandosi il Premio Caméra d’Or per Murina, film di esordio prodotto da Martin Scorzese, ripercorre i temi universali della condizione femminile: i sacrifici che le donne devono compiere per tenere insieme il tessuto della società, gli attriti familiari che si creano tra generazioni  di immigrati; le norme culturali e i turbamenti personali; l’asimmetria di onore e disonore tra generi diversi.

Director Antoneta Alamat Kusijanović

Il suo cortometraggio racconta un momento di passaggio della vita di Stane capo di un cantiere e presto erede dell’impresa di famiglia, gestita dal padre, un immigrato croato che l’ha costruita a poco a poco a New York. E anche però il risultato della sua resa dei conti pubblica tra le tradizioni aspettative patriarcali rispetto al ruolo delle mogli e il dolore del suo matrimonio che minaccia di sgretolarsi. Da questo mosaico emerge il ritratto di una donna complessa, a tratti misteriosa, ricco di contraddizioni, come il Paese che l’ha accolta, sta costruendo la sua storia di vita, a prescindere dal permesso di ogni persona, soprattutto degli uomini. “Non troppo idealista ma capace di cinismo, fuori e dentro il sistema patriarcale” dice Antoneta Alamat Kusijanović “sovversiva, pioniera di quel dare potere alle donne e mettere le donne al potere, che sono espressioni che spesso mi creano conflittualità, perché il potere che viene dato, poi può essere anche tolto”.

Antoneta Alamat Kusijanović afferma che i suoi film sono il modo di dire grazie al suo paese nativo ma anche all’America che l’ha accolta, ma anche alla sua continua intensa analisi nell’esplorare la vanità e la femminilità del XXI secolo.

Una montagna russa di emozioni dove si analizzano i momenti di crisi, i misteriosi malesseri, fisici e psicologici, che ricorrono molte volte nei suoi film.

Antoneta Alamat Kusijanović affronta la oscurità e spiega che la possiamo “sopportarla e sopravvivere e che le nostre crisi non ci rendono falliti” come nell’episodio per Miu Miu Women’s Talesche rimane a galla sui problemi del mondo”.

E tutto questo è un risultato normale, o qualcosa di incredibile dove la chimica sullo schermo è la quintessenza di ciò che solo il cinema può fare.

Il cortometraggio sarà poi disponibile sui canali digitali Miu Miu.

A partire dal 4 settembre, STANE sarà visibile in streaming su MUBI a livello globale.

Di Alberto Corrado