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Un filo sottile lega la collezione presentata al piccolo teatro di Via Borgonuovo. Quello di un piacere estetico profondo che nasce dalla semplificazione espressiva, tale da emozionare ed elevare la figura femminile.

La coerenza, per Giorgio Armani, nasce da un sentire estetico profondamente personale, da un’urgenza espressiva, che predilige la semplificazione, che emoziona la purezza che eleva, la continuità che rassicura, la decostruzione che plasma.

Un mantra che troviamo nello show che Giorgio Armani ha offerto alla platea del piccolo teatro di via Borgonuovo, accompagnandoci per mano verso un dolce viaggio transculturale trasformato in look d’argento, quasi nevosi, riccamente fabbricati e concluso con un gruppo di otto abiti eterei, quasi diafani che avvolgevano le forme delle modelle, trasformandole in dee ammantate di luce grazie allo spettacolare gioco delle paillettes dorate e dei cristalli.

Un filo sottile lega tutta la collezione, tale da nominarla come “Fil d’Or”, portandoci a riflettere a quello che può essere un guardaroba che inizia con un percorso di alleggerimento progressivo che punteggia la figura e termina stemperandosi con le trame dei tessuti leggerissimi e contemporanei dal punto di vista tattile.

Per il giorno la donna Armani indossa spolverini leggeri, giacche fluide, pantaloni sarouel, gonne impalpabili, che si mescolano come miraggi desertici, per abbracciare le linee del corpo.

Per la sera solo abiti con perline, o decorati con paillettes e pietre, ma anche camicie e abiti in seta con zip, perché come il Signor Armani, dopo uno spettacolo di poco tempo fa, affermava che “alcuni anni fa era fuori luogo indossare abiti con paillettes durante il giorno, ma ora questo è accettato. L’importante è indossarlo bene”.

Un ennesimo esempio di come sia possibile far emergere la propria femminilità, anche con una scelta di un abito, per abbracciare quella visione pensata, che si rivela in rassicurante e sognante concretezza.

La moda di Giorgio Armani ha questo fascino discreto, dato dal grande lavoro dietro le quinte, per portare nel mondo la sua vera invenzione, quello del metodo di produzione dell’alta moda pronta.

di Alberto Corrado