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Bruno Sialelli presenta una collezione lunare che si specchia con i riflessi dei decori che annullano le differenze tra uomini e donne.

Bruno Sialelli, direttore creativo della Maison Lanvin, spicca il volo con questa collezione delicata quasi impalpabile che sembra avvolgere il corpo, e perfetta a quella clientela asiatica, che da sempre è fedele a questo tipo dress code.

Un Lanvin minimalista,  dove i cappotti sono sobri, bermuda e tailleur sono sartoriali, mentre ricami gialli e bottoni bianchi adornano cappotti neri o piccoli pois si appoggiano in maniera impercettibile sui capispalla in pelle o in rettile arancione.

Gli abiti in tulle accarezzano delicatamente il corpo, mentre raffinati abitini drappeggiati si tingono dei colori tenui dell’estate. Non mancano i tessuti broccati e le sete stampate che illuminano giacche e gonne longuette.

Musiche orientali e suoni di tamburelli costellano i giochi specchiati di acqua che ondeggia proiettata sulle pareti o sul tappeto color sabbia per diffondere riflessi cangianti.

Un défilé acquatico che ci trasporta sulle rive del Mediterraneo o nella Medina di Marrakech dove le donne vestono tuniche scintillanti e crop top intarsiati di cristalli. Le reti marinare si trasformano in borse, ricoperte di strass.

Una eleganza sofisticata che risiede anche nei completi sartoriali maschili, tagliati in un suggestivo blu ottanio o nel sobrio colore nero. Una collezione femminile e maschile in cui le differenze vengono annullate, da una sensualità luminosa dei tessuti, e dei decori delle superfici, ammantati di glitter, mai troppo invadente.

di Alberto Corrado