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Una collezione che richiama quei fantastici anni e il concetto di spirito libero che le donne amavano perseguire.

Quando all’inizio dello spettacolo è apparsa Gloria Steinem, giornalista e attivista statunitense e cofondatrice della rivista femminile MS, a braccetto con due amici, si è subito intuito quale era l’omaggio di Michael Kors, che desiderava presentare per questa stagione con la sua collezione: tutte le muse degli anni’70.

Infatti il suo moodboard di partenza sono state quelle donne che hanno fatto la storia dei diritti femminili di quei gli anni: a partire dalla Gloria Steinem, alla cantante attrice Lena Horne, che fu la prima afroamericana a firmare un contratto con una major cinematografica di Hollywood, da Tina Turner che decise di recuperare la propria identità di donna e di artista, riemergendo da una quotidianità fatta fin dall’infanzia di abusi e rinunce , a Jane Fonda icona dell’opposizione pacifista alle guerre e convinta ambientalista.

Il primo look che ha aperto lo show richiamava alla mente Gloria Steinem, occhiali da sole a scudo, micro pantaloncini e stivali al ginocchio. I richiami agli anni ’70 si sono poi succeduti con altri look che continuavano ad arrivare in passarella sotto forma di pantaloni a zampa, di abiti corti con frange, di capispalla in cashmere double face, di giacche a doppiopetto, di morbidi abiti in maglia con le fluide maniche a campana.

 La tavolozza dei colori spaziava dalle sfumature di grafite e antracite, ai toni più caldi del cioccolato e della castagna, con momenti cromatici di color merlot e color foresta.

Gli accessori, per questa stagione, avevano un attitude più morbida e rilassata: dalle pochette con frange alle borse secchiello aereodinamiche, mentre gli stivali facevano da padrone su ogni look.

In front row ad applaudire la collezione vi erano le attrici Kate Hudson, Katie Holmes, Lea Michele, Beatrice Grannò, Simona Tabasco., Isabelle Adjani, e Mindy Kaling, insieme al governatore di New York Kathy Hochul e alla produttrice televisiva Ellen Pompeo.

di Alberto Corrado