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Siamo a Pesaro, una delle principali città marchigiane, dove spicca il Ristorante Nostrano. Essere “Nostrani” per lo Chef Stefano Ciotti, significa essere connessi ai propri luoghi, non solo quelli fisici e territoriali ma anche quelli intangibili, legati al proprio mondo interiore.

Il Ristorante con le sue ampie vetrate, si trova immerso con lo sguardo nel Mare Adriatico. Il suo interno curato dall’architetto Andrea Trebbi omaggia la luce, e come una tela bianca che inneggia all’essenziale, rispecchia i toni caldi della sabbia. Una Panadora di forte presenza al centro della sala per agevolare il servizio. Dal pavimento in legno di rovere, si stagliano comode poltrone e tavoli nudi in ottone e resina il cui piano sembra un mare marmoreo dove la spuma rifluisce sul bagnasciuga.

“Di fronte al mare la felicità è un’idea semplice”, questo il credo e l’essenza dell’accoglienza e del sapore stesso di Nostrano, come afferma lo chef: “Il mio obiettivo è quello di far tornare gli ospiti bambini per una sera, ricordando loro l’entusiasmo e la gioia della prima volta al mare”.

L’approccio di cucina di Nostrano parte da un assunto: l’abitante della costa adriatica è sempre stato nello stesso tempo contadino e pescatore. La percezione della terra, unita a quella del mare, marca il senso del Menù degustazione che si intitola “una giornata al mare”, nel quale lo chef prende spunto dalla cultura culinaria del “suo” mare, che sta nella mescolanza continua tra tradizioni della terra e di mare. Stefano Ciotti riminese doc, nella sua cucina rappresenta perfettamente questa tradizione. La sua filosofia di cucina è qualcosa che parte prima del piatto, dalla sua composizione giocosa insieme a tutte le portate, fatte di un’eleganza semplice e comprensibile da tutti.

Ogni piatto del Menù è frutto di uno studio e di una correlazione tra gli ingredienti, di una ricerca approfondita tra la materia principale e ciò che ha costituito il suo nutrimento, le origini, il suo habitat naturale, le modalità di produzione, il suo messaggio invisibile legato al ricordo. Non solo un’approfondita conoscenza della filiera produttiva regionale, ma anche profondo rispetto per l’ingrediente durante le cotture. Tecniche moderne e procedimenti casalinghi, frutto della sensibilità “nostrana” e “l’arte della meraviglia” di Stefano Ciotti.

Attenti ambasciatori del messaggio Nostrano, sono: in sala è il Restaurant Manager Ion Chelici coadiuvato da Stefany Piga che donano al servizio in tavola un’atmosfera intima confidente e rilassata. Nostrano riceve la sua prima Stella Michelin nel 2017.

di Giulia Marcucci