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Un progetto, una follia. L’ispirazione: i bui tempi del lockdown, a Parigi. Un orizzonte lupo, pieno di nubi, che davanti ai suoi moodboard, Claire Choisne cerca di rischiarare. E trova una risposta: la Haute Joaillerie libera da ogni vincolo. All’insegna della libertà assoluta.

E come un fiume in piena, prendono vita colori pop, volumi stravaganti, linee semplici ed essenziali. L’atmosfera è elettrizzante nei laboratori di Maison Boucheron, al 26 di Place Vendôme, sotto l’impulso della Direttrice Creativa. I moodboard sembrano le pagine di un diario del liceo, con i loro colori pop, i look allegri, i design e i motivi geometrici.

Sfere, cubi, forme piatte. Mix sfacciati, sorrisi XXL, vita in technicolor: i ricordi affiorano e si mescolano mentre i contorni di una nuova Haute Joaillerie prendono forma, influenzati dalla pop art, dalla “rivoluzione gentile” degli artisti del gruppo Memphis, dall’illusione delle prospettive che si svincolano dalle regole. Nuovi materiali, nuove forme. Gioielli che sfruttano una creatività al di fuori di ogni regola convenzionale.

Tutto è nuovo, tutto assume una nuova dimensione al di là delle convezioni e della tradizione nei gioielli della collezione “More is More”, autentici tesori di tecnicità, sperimentazione, lavorazione, una ode all’audacia con il loro mix di materiali, pietre, diamanti e colori.

Spingendo i confini della Haute Joaillerie,  rimettendo in discussione il significato di prezioso, queste accolgono la bellezza senza costrizioni. 

Fiocco o spilla multi-wear? Tie the Knot celebra la Haute Joaillerie con i suoi 29 cm di pura poesia, in un trompe-l’œil di soli 94 grammi che sembra fluttuare elegantemente sul lato del volto. Un gigantesco fiocco per capelli, rosso da un lato, a righe bianche e nere in Grosgrain – il codice iconico della Maison – dall’altro. Morbido come un tessuto, leggero come un fumetto che fa capolino nel mondo reale.

La parte rossa del fiocco in bio-acetato offre la possibilità di ottenere una tonalità il più possibile vicina al colore pop dell’iconica bevanda a base di soda. Realizzato con pasta di legno e fibre di cotone, il bio-acetato abbina leggerezza e sostenibilità grazie ai metodi di produzione nel rispetto dell’ambiente.

Il magnesio, un’esclusiva per l’Alta Gioielleria, completa l’exploit tecnico sul retro. Questo nuovo materiale, più leggero del 30% rispetto all’alluminio e con una densità dieci volte inferiore a quella dell’oro, richiede da parte degli artigiani abilità e prudenza. I “nastri” di questo fiocco sono stati prima lavorati, poi colorati di nero con un trattamento di cataforesi. Successivamente, sono state incastonate le file di diamanti. L’utilizzo di questo materiale ha rappresentato una sfida, considerato che, in caso di rottura di una griffe in fase di incastonatura, è impossibile saldarla nuovamente.

Le duecento parti necessarie per la creazione di questo gioiello sono prima state lavorate singolarmente, poi assemblate, così da garantire al pezzo: resistenza, flessibilità e leggerezza. I bordi neri, invece, sembrano disegnati al pennarello e creano un’impressione di rilievo che inganna lo sguardo.

Non è un anello, non è uno scrunchie, è molto di più… Il surrealismo affiora in queste minuscole opere d’arte maestose che scuotono le linee.  Tre è il numero perfetto? No è il sei. Sei anelli grafici e leggeri, quattro dei quali esibiscono volumi insoliti.

La resina nera, bianca, rossa o blu riveste questi anelli leggerissimi sui quali si posano delicatamente una sfera di diamanti e zaffiri gialli e un cubo in oro bianco e cristallo di rocca, sottolineato dal titanio e dalla resina.

Su un altro anello risplende il vetro lavorato dai maestri vetrai dell’isola di Murano, di colore blu ipnotico, inciso con la massima precisione a creare il più prezioso dei cubi. Sull’anello in resina a due dita spicca una sfera scavata in cristallo di rocca, rivestita di diamanti e zaffiri gialli al centro. Accanto, il cubo in titanio nero e diamanti completa l’armonia geometrica di questo gioiello.

Una neo-parure. La finta nonchalance di una mano infilata in un taschino di Haute Joaillerie, adattabile a qualsiasi capo d’abbigliamento, con un bracciale perfettamente sferico a completare l’insieme. In The Pocket e An Apple A Day al metallo è stata donata la morbidezza di un tessuto: gli elementi in titanio stampati in 3D della tasca sono stati montati su un tessuto elastico. Sul retro dell’abito su cui si vuole indossare questo gioiello, un magnete lo fissa segretamente sposando alla perfezione il tessuto.

Il concetto di poter indossare i gioielli in tanti modi diversi,  è celebrato con una sfera di tsavoriti e lacca nera. Smontando la sfera, questo oggetto d’arte si trasforma in un bracciale e in due anelli. Una spettacolare creazione “quattro in uno”. E per far sì che questo maestoso esemplare fosse il più leggero possibile è stato scelto il titanio per la struttura della sfera. Il titanio è stato anodizzato per garantire un trattamento di colorazione estremamente preciso.

Arancio e blu: questi due colori opposti condividono lo spazio e interagiscono su questo neo- collier stravagante e malizioso che proietta la bellezza in una dimensione oversize. La base in titanio rende il collier più leggero di quello che può sembrare. I colori blu, bianco e nero sono in Hyceram, un abbinamento di ceramica e lacca; per evitare qualsiasi separazione tra loro, sono stati applicati al laser, creando un accattivante effetto “seamless”. Le maglie oversize sembrano convesse, pur essendo piatte, ed esibiscono sul retro un motivo a righe.

Le maglie arancio esibiscono un pavé di granati mandarino, con diamanti tondi incastonati e sottolineati da un filetto di lacca nera. Al centro una fila di diamanti taglio baguette ricavati dal cristallo di rocca.

Perle ultrapiatte di dimensioni vertiginose scintillano sul collier e sull’anello a due dita, come fossero allegre bolle di sapone. L’illusione ottica le fa percepire come fossero sfere, mentre in realtà sono bidimensionali, maliziose e preziose. Un moderno omaggio a un collier della Maison in perle e diamanti presente negli archivi.

La polvere di madreperla è stata applicata con estrema precisione sulla base in alluminio; poi, con la stampa digitale sono state ottenute le sfumature che riproducono l’effetto di una perla naturale. Sulla base in oro bianco, un artigiano cadranier ha apposto un vetro zaffiro di quelli solitamente utilizzati per gli orologi, creando un leggerissimo effetto convesso sul fronte e sul retro delle perle e accentuando l’impressione che si tratti di perle XXL. Tra ogni perla, una maglia di diamanti rende omaggio ai collier di perle realizzate da Frédéric Boucheron.

Il collier Point d’Interrogation lanciato nel 1879, una rivoluzione per l’assenza di chiusura oltre che un simbolo di liberazione. E poi l’iconico flacone a forma di anello con il suo cabochon di zaffiro blu, espressione del dialogo tra l’universo delle fragranze e la Haute Joaillerie.

L’obiettivo? Ricreare il volume di un iconico collier Point d’Interrogation presente negli archivi della Maison, dal quale sboccia un fiore emblematico. Una tanzanite taglio coussin di 5,28 carati, particolarmente rara, viene esaltata dai diamanti e dall’oro bianco. La lacca riproduce il motivo floreale originale in blu, nero e bianco, dando l’illusione del volume a questa collana che, contrariamente all’originale presente negli archivi, è completamente piatta. L’anello Parfum esibisce una tanzanite allungata e dalla forma perfettamente stondata. Questo cabochon  sovrasta l’anello di diamanti, cristallo di rocca e oro bianco.

Decostruire il rompicapo più famoso degli anni Ottanta e trasformarlo in un esemplare di Haute Joaillerie? Un gioco!. Al posto delle sfere e delle ellissi che impreziosiscono i collier nell’immaginazione collettiva, cubi scintillanti e sorprendenti che ricordano l’infanzia e l’allegria di quegli anni.

Un collier fatto di cubi di materiali e colori diversi, leggero e flessibile nonostante la sua architettura e la sua apparente rigidità. Materiali, colori ed estetica compongono il motivo di questo collier: un gioco decostruito composto di ventuno cubi preziosi sui quali si alternano gli spinelli grigi e rosa, gli zaffiri rosa e i diamanti. Come nel rompicapo originale, ogni faccetta esibisce un colore diverso.

Ricreare le toppe che andavano di moda al liceo? Divertenti come una toppa, preziose come una spilla di Haute Joaillerie: due collezioni di patch che esprimono il lato ludico di questa collezione. In occasione dell’imminente apertura della boutique Boucheron di Ginza, la più grande al mondo dopo quella di Place Vendôme, questa capsule collection esibisce la grande onda del pittore Hokusai (già presente in archivio sotto forma di tiara), il gatto Wladimir e un’ortensia. Una dichiarazione d’amore di Boucheron per il Giappone. La seconda mini-collezione reinterpreta le icone della Maison, Jack, la Cicala e la Viola del pensiero.

Per realizzare la Viola del pensiero, l’impronta di petali veri riprodotta su una struttura d’oro evidenzia le naturali venature del fiore. Successivamente, la base traforata viene ricoperta di madreperla, rodolite, quarzo rosa, ametista e zaffiri gialli nel centro. Le pietre e i materiali che compongono la Cicala sono leggeri, flessuosi e delicati, tanto che l’insetto sembra essere realizzato con un feltro sottile. I crisoprasi sono stati  selezionati per riprodurre alla perfezione il colore delle ali spiegate, bordate di zaffiri gialli, diamanti e lacca nera, mentre una tormalina di 2,14 carati posta al centro del gioiello completa con grazia questa celebrazione della natura.

Immaginare un incontro: davanti, un sorriso, poi, quando la figura se ne va, sul retro appare I Got Your Back, un esemplare ricco di contrasti e dalla bellezza radiosa. Come un profumo che lascia la scia. Magico. Sfuggente. Le righe bianche e nere impreziosiscono la forma cilindrica disegnando un labirinto, giocando con l’illusione ottica e fondendo parallele e prospettive. Il contrasto tra il rosso vivo e il turchese, due colori opposti.

Le parti invisibili sono state lavorate alla stregua di quelle visibili. La lacca nera, blu e rossa impreziosita dai diamanti e dall’oro bianco ricopre il bio- acetato e il magnesio, caratterizzati dalla loro estrema leggerezza.

Bracciali manchette Quatre, pop e XXL, che fanno scintillare i pezzi iconici e i codici della Maison: Grosgrain, Clou de Paris, fila di diamanti e Double Godron.

Sulla prima fila in Grosgrain bianco e nero laccato a mano, come l’interno del gioiello, l’oro è sostituito dall’alluminio, otto volte più leggero. Sulla seconda fila, scintillano 134 diamanti incastonati nell’alluminio, un’abilità che ha richiesto la realizzazione di tre esemplari per ogni gioiello, considerato che, altrimenti, in caso di rottura di una griffe in fase di incastonatura, sarebbe stato necessario ripartire da zero.

La terza fila in lacca rossa, blu o verde sostituisce il motivo Clou de Paris. Due di questi bracciali presentano un’ultima fila composta da un motivo a Double Godron in resina e alluminio. Sul terzo bracciale, l’ultima fila è realizzata in alluminio ed esibisce duecento diamanti.

Ispirandosi all’iconico design Jack, la Haute Joaillerie scintilla sulle felpe con cappuccio e adotta uno stile più maschile e ridefinito.Questo gioiello lungo 40 cm si fissa alla base del cappuccio con un sistema simile a quello di una spilla.  Secondo la filosofia di Boucheron di indossare i gioielli in modi diversi, i cordoncini si trasformano in orecchini lunghi o a lobo, con pavé di diamanti. Da indossare in coppia, divertendosi a condividere questo esemplare ludico e prezioso, come segno di complicità, oppure da soli, declinandolo secondo l’occasione o i propri desideri. Citrino, diamanti, lacca nera, onice, opale bianco, oro giallo, titanio, alluminio: un ventaglio di materiali tecnici e preziosi che, abbinati, permettono la creazione di questo “gioiello non identificato”.

Diamanti, oro bianco, incastonature complesse: le tecniche e i materiali preziosi si fondono in armonia.

Dieci volte più leggero dell’oro, è il materiale di base con cui sono realizzate queste tre spille. Sui coni di magnesio la lacca nera si alterna alle file di diamanti tagliati e selezionati alla perfezione per creare un delicato gioco di luce in scala.I coni in resina colorata esibiscono la loro modernità con grande delicatezza. Un risultato complesso ed esaltante, reso possibile dal talento degli artigiani che si sono uniti per realizzarlo, esprimendo ognuno l’eccellenza della propria expertise, sempre al servizio della bellezza.

 
di Stefania Lupi