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Alla Galleria Lampo di Milano sono esposti i progetti fotografici realizzati da Keila Guilarte, Carlo Bevilacqua e Gianluigi Di Napoli, dove comunità e identità sono a confronto.

 

Le donne del Marocco catturate nell’essenza della quotidianità, le comunità Queer, discriminate in India, in Messico e tra i Nativi nord americani, la tribù eterogenea e variopinta del circo sono uno delle tante tematiche affrontate nella mostra EVERYBODY TALKS che riunisce lo straordinario viaggio sociale di tre fotografi Keila Guilarte, Carlo Bevilacqua e Gianluigi Di Napoli nella Galleria Lampo in via Valtellina 5, a Milano, organizzata in collaborazione con FORMIDABILE Giovanni Di Leo, Fabio Lucarelli.

Islam in Cuba Credits Carlo Bevilacqua

Sarà un vernissage che chiede di lasciarsi il mondo tecnologico o artificiale alle spalle per accedere ad altri mondi quelli reali, un’esperienza da vivere con tutti i sensi, non solo con la vista.

Una prova di immersione nelle opere e nel prendersi il proprio tempo, come scrive Patrizia Madau, mente creativa, consulente di arte, design e fotografia e fondatrice nel 1999 di Tallulah Studio Art.

Auroville Matrimandir Credits Carlo Bevilacqua

Con un lungo lavoro è stato restituito a noi un capitolo importante della storia dell’arte fotografica, l’apporto fondamentale di molti artiste/i nell’ambito dell’opera intesa nel raccontare storie di culture e di luoghi lontani, che si confrontano con il mondo della comunità e il relativo senso di appartenenza, creando nel suo complesso un reportage di narrazione culturale, una fotografia etica che esplora la realtà sociale e le sue identità.

The Sound of Marocco Credits Keila Guilarte

La prima scoperta è Keila Guilarte, autrice di Mi Tierra, suo primo libro, pubblicato da Silvana Editoriale, una delle fotografe attente da sempre alla tematica dell’identità e dell’appartenenza sociale, nel rappresentare attraverso i suoi scatti raffinati persone, usi e costumi di comunità nascoste attraverso una partecipazione immersiva della bellezza.

Le luci forti e contrastate, i colori e le ombre restituiscono alla memoria l’essenza delle donne della comunità Maghreb, scattate tra Tafza, Tidii, Marrakech e Medina.

The Sound of Marocco Credits Keila Guilarte

Diversi sono gli scatti di Carlo Bevilacqua, che sono un estratto dei vari progetti che l’artista ha realizzato negli ultimi cinque anni in giro per il mondo, alcuni tradotti in due libri: Utopia, dreaming the impossible, edito da Crowdbooks, e Into the silence, Eremiti del terzo millennio, edito da Intento Edizioni.

Gianni Hermit for love Credits Carlo Bevilacqua

Si percepisce attraverso le sue opere, il suo viaggio visivo compiuto da fotografo negli ultimi dall’India a Cuba, dal Messico all’isola di Vancouver il senso più allargato e sociale del termine di comunità utopiche. Un tentativo di definire il significato di utopia oggi, e cercando di capire come alcune comunità si siano evolute e come siano riuscite a sopravvivere alla pressione della cultura più uniformante che domina la società di oggi.

David Larible Credits Gianluigi Di Napoli

Un vernissage che tocca ai sensi dell’odore, quello del sudore e della polvere di un palco, come nei lavori presentati da Gianluigi Di Napoli che sono la sintesi e fulcro della ricerca che l’artista porta avanti da più di dieci anni e da cui sono nati i libri fotografici Circus Life – Everynight, all around the World, edito da Stemmle, e A Poet in Action, David Larible edito da Damiani, e Nel cuore di Saltimbanco. Viaggio sotto la pelle del Cirque du Soleil, diventato mostra itinerante in Europa di Saltimbanco.

Cirque du Soleil Credits Gianluigi Di Napoli

Una risposta alla centralità della personalità autentica del mondo fantastico circense e dei saltimbanchi, raccontata attraverso il luogo consacrato in cui avviene la messa in atto del rito dello spettacolo, in cui l’identità del corpo è una vera liturgia intesa come elemento unificatore e fondamentale riferimento per la vita, crescita e status dei vari gruppi familiari, che vi ruotano attorno.

David Larible Credits Gianluigi Di Napoli

Questo progetto fotografico a cura di Patrizia Madau è una esperienza trasformativa attraverso vari ambienti che evocano il viaggio, forse come quello di Alice nello psichedelico paese delle meraviglie, il nostro paese reale che spesso non osserviamo, essendo distratti dalla nostra quotidianità, che passa attraverso la vita, il dolore e l’ingresso in un’altra vita.

Di Alberto Corrado