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«Se per caso si ha un cuore sensibile, bisogna vendersi anche la camicia pur di vedere i dintorni del Lago Maggiore», scriveva lo scrittore francese Stendhal. Insieme a lui, da Richard Wagner a Lord Byron, da Joseph M.W. Turner ad Hans C. Andersen, da Alexander Dumas, Honoré De Balzac, Nicolaj Gogol, a Charles Dickens, Gustave Flaubert, tanti viaggiatori e letterati provenienti dal Nord Europa si innamorarono di questo Locus amoenus, il Lago Maggiore, delle sue coste e delle Isole Borromeo. Un lungo elenco che annovera anche Ernest Hemingway, Nobel per la letteratura nel 1954, che proprio sul Lago Maggiore ambientò la parte finale del romanzo Addio alle armi, in cui racconta l’esperienza della Prima Guerra mondiale.

Verbania, la “città giardino sul lago”, è un’eccellenza del nostro territorio, da scoprire tra arte e cultura, con le sue ville, i paesaggi e la sua cucina. Grazie ad un progetto il cui fil rouge è “l’acqua”, elemento che ne ha segnato lo sviluppo, è oggi tra le dieci città semifinaliste che si contendono il titolo di “Capitale della Cultura Italiana 2022”. Tra le meravigliose ville e i loro giardini, spiccano Villa Taranto e Villa San Remigio, e poi i tanti Festival letterari, musicali e performativi, senza dimenticare il Museo del Paesaggio e le sue collezioni, l’architettura avveniristica del Teatro Il Maggiore, le Isole Borromeo e il ricchissimo patrimonio storico-artistico e religioso. È anche la città di Paolo Troubeztkoy, famoso scultore impressionista celebre per la compenetrazione tra il soggetto e l’atmosfera circostante che caratterizza le sue opere, e che dona alla rappresentazione un’indeterminatezza che appartiene all’incessante mutevolezza della vita reale. La città è stata anche il “buen retiro” di Arturo Toscanini, che frequentò a lungo questi luoghi durante le sue vacanze estive.

Suggestivo tramonto sul Lago Maggiore
La terrazza di Villa Giulia

Tappa obbligata sono i Giardini Botanici delle Isole Borromeo, l’Isola Bella e l’Isola Madre. L’Isola Bella, con le sue dieci terrazze che formano una piramide a gradoni e le sue fontane e prospettive architettoniche, può essere considerato uno dei giardini barocchi all’italiana meglio conservati a livello mondiale. E l’Isola Madre, acquistata da Lancillotto Borromeo agli inizi del 1500, che ha introdotto la piantumazione di agrumi, sostituiti poi da piante esotiche provenienti da tutto il mondo (magnolie, eucalipti, conifere, aceri, rododendri, azalee e molte altre) che hanno dato vita ad un vero e proprio giardino all’inglese in mezzo al lago. 

Isola Bella

Tra gli altri, da vedere la Casa del Lago, il museo interattivo dedicato al lago, che ne racconta i segreti con visite guidate, laboratori didattici per bambini di tutte le età di carattere scientifico ma anche artistico, culturale e tecnologico. E ancora, la Basilica di San Vittore, costruita nel XVIII secolo; la Chiesa di San Leonardo; la Chiesa di Madonna di Campagna: suddivisa in tre navate, sormontate da un tiburio ottagonale a loggiato, può vantare affreschi realizzati da Aurelio Luini; la Chiesa di S. Pietro: situata all’imbocco delle valli che si aprono alle spalle della città e la Chiesa di Santa Lucia con gli otto tondi dipinti a olio di Mario Tozzi, per citarne alcune.

Il giardino di Villa Taranto

di Elisabetta Canoro