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Un traguardo celebrato con un maxi show al velodromo di Milano.

Marcelo Burlon non smette mai di stupire con quella sua spiritualità e esoterismo che lo contraddistingue da 10 anni dalla creazione del suo brand Marcelo Burlon County of Milan.

Un’avventura imprenditoriale che è partita dai club di Riccione alle feste di Milano, fino ad arrivare a sfilare nel calendario della Milano Moda Uomo, e al successo del brand che tocca il suo zenit nel 2019 con l’acquisto, da parte di Farfetch, del gruppo New Guards Group, fondato nel 2016 da Marcelo, Claudio Antonioli e Davide del Giglio, e casa madre di Off- White, Heron Preston ed altri.

Poi una pausa dal mondo mediatico, rifugiandosi nella sua casa di Ibiza, dove rimarrà per tutto l’emergenza pandemica, ritrovando una dimensione intima che sfocia in un pensiero di creare le fondamenta di una Fondazione Marcelo Burlon, che sviluppa soprattutto progetti legati alla gioventù LgBtq+.

Marcelo Burlon
Marcell Jacobs

L’idea prende vita e viene inaugurata nel settembre 2021 con un evento in collaborazione con Club2Club, e in seguito comunicata con una performance ospitata da Triennale di Milano ad aprile e curata da Davide Giannella.

Pensieri e disegni che hanno preso vita in tutti questi 10 anni che si sono tradotti ieri sera in una sfilata speciale, al velodromo Vigorelli di Milano, dove un satellite gigante, riproduzione del simbolo stemma di Burlon troneggia al centro del campo da football.

In pedana assieme ai modelli, una cinquantina di friend of the house, volati nel capoluogo lombardo per l’occasione, che hanno indossato capi recanti un mix di grafiche della Patagonia, o ideogrammi e colori della simbologia degli indigeni Mapuche, fino alle comunità hippie di EL Bolson, una piccola perla per i nostalgici dei figli dei fiori e per un rapporto speciale con la natura.

Un inizio di festeggiamenti a cui seguiranno collaborazioni e iniziative nel corso di quest’anno come la co-lab con Kappa, svelata durante lo show e l’apertura di uno store a Milano, che diventerà come una seconda casa per il designer.

Un runway magico partito con un messaggio dagli alto parlanti che precede la sfilata “La vita è breve, non perdetene un attimo” fino al simbolo di pace stampato sulle felpe per la terribile guerra in Ucraina.

Un remix di felpe, T- Shirt a motivi etnici, lunghi gilet a motivi batik, completi con stampa patinata o motivi paisley, maglie e short melange e maxi T-shirt lunghe e ampie come abiti, da alternare alle tute in denim sfrangiato.

Un modo di vestire, che guarda il futuro, dove lo stile industry si mescola nella affermazione di una community dando una lezione a quelle persone che credono che la moda sia più established che libertà di essere.

di Alberto Corrado