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Maria Grazia Chiuri da consistenza alla Couture attraverso il folklore che risuona in tutte le culture.

In quel territorio della tradizione all’apparenza immutabile come la Haute Couture, Maria Grazia Chiuri, guida creativa della Maison Christian Dior, contempla la moda attraverso il filtro dell’arte, chiamando Olesia Trofymenko, artista ucraina, nel dare vita ad una collezione che risuona di immagini di folkore che innerva tutte le culture e le mette in dialogo senza pregiudizi.

Pittura e ricamo a piccolo punto danno consistenza all’albero della vita, un lavoro di piccolo formato dell’artista ucraina, simbolo di riferimento per religioni diverse e mitologie lontane, che trasformano i capi in oggetti assoluti, disegnando silhouette o quasi un’impronta di forme della moda, frutto di usanze comuni, declinate nella dimensione senza tempo della couture.

I rami, il tronco, le radici dell’albero creano delle forme che sfuggono al controllo, per espandersi liberamente in molti dei capi grazie all’espandersi dei ricami, composti di fili di cotone, seta e corda.

Una collezione composta da abiti patchwork da dettagli in pizzo e guipure color bronzo e nero, mentre i patchwork diventano memoria della composizione di materialità domestiche. Gli abiti di mussolina di seta lunghi e leggeri si accostano al corpo così le gonne a pieghe a volte si aprono in pannelli arricciati che fanno esplodere la silhouette Dior.

Molti tessuti sono fatti a mano su telaio, per ostentare la preziosa trama costruita, che si trasforma in abiti che escludono l’orlo. Così come altri materiali reinterpretano il New Look per creare la struttura della giacca Bar coperta di un tessuto effetto smock in verticale e nella gonna che si sostanzia nei nastri, che la trattengono nella parte alta, formando una coda.

La palette del color beige predominante in tutta la collezione, è illuminata a volte dal nero o dall’azzurro, o dai ricami che richiedono tempo e pazienza su tessuti di cotone, crepe di lana, seta e cachemire.

Recuperare le tradizioni per ristabilire la realtà, anche se per un solo momentaneo equilibrio, servono a ricordarci che cosa significhi oggi essere umani, attraverso i gesti tramandati, appresi e sempre perfettibili.

di Alberto Corrado