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GREEN ART è il nuovo progetto che ribadisce il supporto dell’arte alla cultura in modo consapevole e responsabile.

Da sempre, l’arte e la cultura sono parte integrante della nostra storia. Non a caso, Corneliani, storico brand mantovano, sin dalle sue origini ha sempre intersecato il proprio percorso con la cultura, grazie alle sue radici, fortemente radicate sul territorio, rinnovando il proprio impegno nel mondo dell’arte. Per questo ha desiderato creare il progetto Green Art, dove ogni sei mesi la storica sede milanese di Corneliani a Palazzo Durini Caproni di Taliedo, nel cuore della Milano storica, si trasforma in un opening artistico che incornicia e contestualizza la presentazione di una collezione dell’azienda.

 Cosi è stato il caso della collezione primavera-estate 2023, presentata durante la Milano Moda Uomo, grazie alla ricerca artistica di Camilla Alberti, curata da Sofia Baldi, con il progetto Why Matter Matters?.

Why Matter Matters?

Una installazione che svettava al centro della stanza, come un enorme fossile archeologico, che accoglieva al suo interno elementi tipici della contemporaneità come tubi idraulici, servosterzi, schegge di CD e pignoni di biciclette che dialogavano con la natura sempre limpida e pura, come conchiglie, rami di diversa origine, licheni e funghi lignicoli.

Una danza tra arte e moda che ha portato lo spettatore a prestare attenzione a ogni dettaglio e cambiare il proprio punto di vista, perché solo dalla ricerca costante possono rivelarsi elementi e indizi mai considerati prima, proprio come nella costruzione di un capo, che parte dalla creatività e arriva con l’utilizzo del tessuto, a quello che improvvisamene diventa elaborato finale dove eleganza si sposa con la raffinatezza, per finalizzarsi su un corpo, dove prende consapevolezza.

Una sorta di circolo di valori, che è stato ricercato anche nel primo step artistico del percorso con “Foreste di Filo” nella presentazione primavera estate 2022 di Circle, la capsule collection a basso impatto ambientale, caratterizzata da capi in fibre naturali e organiche, con una conseguenza riduzione delle emissioni di CO2 e degli sprechi.

Foreste di Filo

In questo caso, vi era l’installazione monumentale di Federico de Lorentis che ha utilizzato un approccio di tipo “site-specific”, partendo dall’architettura seicentesca lombarda di Palazzo Durini per realizzare un’opera di oltre 300km di filo di seta e cotone, scrupolosamente filata e sospesa in strisce verticali dall’alto soffitto della sala principale del palazzo.

 Per questa struttura, l’artista ha giocato con la natura enigmatica e duplice del filo, per innescare un meccanismo di seduzione di curiosità primordiale, nel far desiderare a chi la guarda un emotivo desiderio di toccare con mano i filamenti sospesi e fluttuanti nello spazio.

Grazie al progetto Green Art le opere d’arte sono pensate come scenografie, come un processo di ricognizione creativa del contesto, alla ricerca del materiale da recuperare che diventa fruizione altrettanto ibrida di opere fantastiche, che ci ricordano che nulla più essenziale, più degno della nostra fatica e della nostra fatica, della salvaguardia del pianeta.

Ecco perché ci ricordiamo in maniera etica la bellezza della prima installazione, di questo progetto, quando si è voluto con uno scenario poetico e sognante creare una cornice alla presentazione Circle per l’autunno inverno 2022, eseguita da l’artista sardo-piemontese Scerbo.

Un mettere in campo un processo di ricognizione creativa basata su perlustrazioni urbane ed esplorazioni fra i boschi piemontesi che diverranno protagonisti, scartati e poi riscattati dell’opera “UltraCapi”.

Ultracapi

Un grido emesso da un artista che attraverso tre elementi scultorei, sotto forma di corone composte da cortecce di quercia, rami di ciliegio e tubi di metallo, delicatamente appoggiati sul capo dei manichini, ci mette a nudo quel simbolo meritevole di responsabilità verso la salvaguardia del pianeta. Tre figure totemiche, che non sono altro tre custodi deputati alla cura della madre Terra, che indossano i nostri stessi abiti, non hanno volto né rango, ma sono ognuno e nessuno di noi.

Green Art diventa sempre di più un laboratorio artistico dove la moda incontra le opere d’arte realizzate da artisti emergenti selezionati, che non hanno nessun vincolo creativo, se non quello di utilizzare, per le loro installazioni, esclusivamente materiali sostenibili, naturali e di recupero.

Un messaggio chiaro e inequivocabile che Corneliani conferma con il suo proprio impegno socio-ambientale, in modo consapevole e responsabile, ribadendo l’urgenza imminente del nostro pianeta, a cui tutto il sistema economico-produttivo del settore industriale deve tendere.

 

di Alberto Corrado