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Matthew Williams come sempre ci sorprende portando in show una collezione che ama parlare a donne diverse

Lo spettacolo dedicato alla collezione primavera-estate di Givenchy, disegnata da Matthew Williams, doveva iniziare nel Jardin des Plantes, il principale orto botanico di Francia, sotto la pioggia battente, ma per il ritardo accumulato dalla precedente sfilata, ha dato tempo al meteo di aggiustarsi, in una breve sipario di clemenza, tingendo il cielo di blu.

Sulle note di Everywhere dei Fleetwood Mac sono apparsi abiti increspati, che sono sempre stati il punto fermo della modellatura di Messieur Hubert de Givenchy, per poi dare spazio a giacche bouclé, fino a passare in quella sezione di collezione infusa di streetwear contemporaneo dove si sono potuti ammirare denim slouchy assieme tank, pantaloni o short cargo.

La Givenchy revolution di Williams continua anche sugli abiti da sera: dall’abito rosso che presentava un orlo asimmetrico, che cadeva in picchiata verso una generosa scollatura, mostrando il corpo della modella, dalla spalla all’osso sacro, ad un altro vestito semplice, ma grazioso, legato dietro, solo da una serie di fiocchi.

Non mancano gli accessori dal sapore fetish dai guanti zippati total black alle scarpe décolleté con lacci serratissimi, che ricordano le modelle fotografate da Nobuyoshi Araki, fotografo giapponese, noto principalmente per le sue opere di genere erotico.

Una collezione che parla a donne diverse, anche se il rischio nel cercare di parlare con tutte, è quello di finire per non entrare in contatto con nessuno, ma questo non è il caso di Williams che da quando è entrato nella Maison Givenchy ha fatto un ottimo lavoro mixando street e army con lavorazioni e materiali couture.  

di Alberto Corrado