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Il linguaggio boschiano come visione in trasparenza della realtà quotidiana è oggetto di riflessioni apprezzate che mettono a nudo le inquietudini, le ossessioni e la natura contradditoria dell’uomo e della società.

“Altri provano a dipingere l’uomo per come è fuori,

mentre solo lui ebbe l’audacia di dipingerlo per come è dentro”.

 José de Sigüenza

(Poeta e teologo spagnolo)

The Last Judgement

La stagione espositiva invernale di Palazzo Reale a Milano, offre a tutti i visitatori un nutrito palinsesto di eventi che copre epoche storiche diverse, proponendo retrospettive dedicate ad artisti che hanno arricchito, non solo la storia dell’arte italiana, ma anche quella internazionale.

Jheronimus Bosch è di sicuro uno dei pittori più particolari e iconici dell’arte europea a cavaliere tra Quattrocento e Cinquecento, grazie alla particolarità delle sue opere, costellate da visioni oniriche e creature mostruose, che hanno riempito l’immaginario visivo occidentale.

Milano, per la prima volta sotto la direzione artistica di Palazzo Reale e Castello Sforzesco, rende omaggio al grande genio fiammingo e alla sua fortuna nell’Europa meridionale con un progetto espositivo inedito presentato dai i tre curatori Bernard Aikema ( già professore di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Verona), Fernando Checa Cremades ( professore  di Storia dell’Arte all’Università Complutense di Madrid e già direttore del Museo del Prado)  e Claudio Salsi ( direttore Castello Sforzesco , Musei Archeologici e Storici e docente di storia dell’incisione presso l’Università Cattolica di Milano).

Garten der Luste

Una mostra narrata attraverso un centinaio di opere d’arte tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti e volumi antichi, inclusi una trentina di oggetti rari e preziosi provenienti da wunderkammern, rappresenta l’emblema di un Rinascimento alternativo, lontano dal Rinascimento governato dal mito della classicità, per spingersi verso una proposta della divulgazione del linguaggio figurativo boschiano, che, comunque non esclude la presenza di altre e contemporanee interpretazioni di Rinascimento.

La produzione di Bosch fu caratterizzata da un linguaggio assolutamente innovativo e sorprendente, tale da suscitare meraviglia e stupore, grazie a un’inventiva e un’immaginazione iperboliche al punto che nel Novecento, dopo la sconfessione dell’opera boschiana operata dagli Illuministi, sarebbe diventato un importante punto di riferimento di alcune correnti artistiche, tra cui il Surrealismo.

Per questo possiamo unanimemente considerare, per gli appassionati di storia dell’arte, visitare anche la ricchissima mostra su Max Ernst, il più surrealista dei pittori e il più pittore dei surrealisti, cogliendo le influenze che Bosch ha esercitato sul Surrealismo. Non è un caso, se nel Primo Manifesto surrealista scritto da Andrè Breton, riconobbe nel maestro fiammingo il padre fondatore del Surrealismo.

Il linguaggio fantastico e onirico di Bosch continuava a intrigare ed interessare acquisendo modernità che a distanza di 500 anni, affascina ancora, grazie alla sorprendente visione del corpus di alcuni dei più celebri capolavori del maestro neerlandése e opere derivate da soggetti del Maestro, mai presentate insieme prima d’ora in unica esposizione, come quella di Palazzo Reale.

Un lavoro di ricerca durato cinque anni, con la mobilitazione di una rete di cooperazione culturale internazionale tra governi, ambasciate, musei, istituzioni culturali e collezionisti, per creare la potenza del racconto di un’intera epoca artistica.

Tondalo

Grazie alla collaborazione tra istituzioni italiane, in particolare dell’Ambasciata d’Italia in Portogallo, ma anche dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona con il Museu Nacional de Arte Antiga, si può ammirare il monumentale  Trittico delle Tentazioni di Sant’Antonio, opera che ha lasciato il Portogallo solo un paio di volte nel corso del Novecento, che è stata prestata in cambio della nostra Pala Trivulzio, nota anche come Madonna in Gloria e Santi di Andrea Mantegna, che fa parte delle Raccolte artistiche del Castello Sforzesco.  

Altro importante prestito, frutto di uno scambio con la città di Bruges, è l’opera il Trittico del Giudizio Finale, che originariamente faceva parte della collezione del cardinale veneziano Marino Grimani, ora di proprietà del Groeningemuseum. E ancora il prestito del Museo del Prado dell’opera Le Tentazioni di Sant’Antonio e i capolavori del Museo Làzaro Galdiano, che ha concesso la preziosa tavola del San Giovanni Battista. E non di meno, il Trittico degli Eremiti delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, provenienti dalla collezione del cardinale Domenico Grimani, collezionista fra i più importanti del suo tempo e tra i pochissimi proprietari delle opere di Bosch in Italia.

È anche attraverso lo scambio di opere d’arte che l’arte e la cultura svolgono il loro ruolo di vettori di crescita e di strumenti di relazione tra le città e le nazioni, portando avanti il processo di arricchimento di un Paese” ha affermato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi Il progetto di questa mostra è il frutto di un processo di cooperazione internazionale durato cinque anni, che ha prodotto un’esposizione preziosa dal taglio assolutamente originale, in grado di raccontare ai visitatori un Rinascimento diverso rispetto a quello che ha visto i propri fasti in Italia tra il Quattro e il Cinquecento, creando orizzonti nuovi di conoscenza e bellezza”.

Elefante _Uffizi, Firenze

Alla fine del percorso vi sono altre due stanze di notevole importanza per approfondire visivamente alcuni altre peculiari caratteristiche delle composizioni pittoriche di Bosch, attraverso lo spettacolo di una originale Wunderkammer, creata, grazie alla collaborazione del Museo di Storia Naturale di Milano e delle Raccolte del Castello Sforzesco, composta da una trentina di oggetti da “camera delle meraviglie” e la straordinaria e magnetica opera audiovisiva di Karmachina, Tríptiko. A vision inspired by Hieronymus Bosch, con musiche di Fernweh.

Entrambi i progetti mettono a confronto diretto la rappresentazione caotica e irrealista di uno dei capolavori più impegnativi di Bosch “Il giardino delle delizie”, presente in mostra nella doppia versione di un dipinto coevo e di un arazzo in scena, con le altre forme di espressione artistica diverse, come il gabinetto delle curiosità o il cinema.

La mostra promossa dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Castello Sforzesco e realizzata da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE con il sostegno di Gruppo Unipol, main sponsor del progetto.  sarà aperta fino al 12 marzo 2023.  

Per l’occasione 24 ORE Cultura ha pubblicato tre libri dedicati a Bosch, tra cui il catalogo, aperto da un’essenziale introduzione dei tre curatori, che permette al visitatore di seguire lo svolgimento del percorso espositivo, attraverso le schede di tutte le opere presenti, un grande volume d’arte a cura dei professori Bernard Aikema e Fernando Checa Cremades  che getta una luce nuova e sorprendente su un “Rinascimento” particolare, rimasto sempre in ombra rispetto al classicismo di Raffaello.  E infine, una dissacrante graphic novel dal titolo Sinfonia Infernale del giovane e talentuoso illustratore Hurricane,incentrata attorno a un misterioso disco comprato quasi per caso dal protagonista, la cui musica mentre la si ascolta, crea conseguenze molto particolari. 48 tavole colorate di grande formato, scoppiettanti di invenzioni, sorprese e geniali soluzioni visive, impreziosite dalla presenza di uno spettacolare ottavino centrale, che trasportano il lettore in un mondo di sogni a occhi aperti e di incubi pericolosamente vicini alla nostra realtà quotidiana e che si potranno vedere dal vivo anche alla prossima mostra presso WOW Spazio e Fumetto dal 5 novembre al 27 novembre 2022, con ingresso gratuito.

di Alberto Corrado