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La nuova collezione Cruise, presentata a Siviglia nella iconica Plaza de España, celebra l’eccellenza dell’artigianato andaluso e la forza delle molteplici visioni della femminilità.

La collezione Dior Cruise 2023 che ha sfilato a Siviglia nella iconica Plaza de España, ha mostrato uno spettacolo eccezionale per l’eccellenza del manufatto e della cultura andalusa, attraverso le sapienti mani degli artisti e artigiani locali che sono stati coinvolti, per realizzare quel fil rouge che Maria Grazia Chiuri ha voluto ricreare fin dal primo show eseguito in Puglia.

Un viaggio alla scoperta e alla riflessione sui legami tra Monsieur Dior e l’Andalusia, che sono stati creati negli anni’50, nel corso dei suoi innumerevoli viaggi in questa terra.

Il simbolo di questa collezione è la leggendaria ballerina e cantante di flamenco Carmen Amaya, conosciuta come La Capitana, che ha debuttato a soli sei anni per accompagnare suo padre in un famoso ristorante di Barcellona. Un artista rivoluzionaria che ha rivoluzionato il modo di ballare il flamenco, senza averlo studiato nelle Accademie, ma per strada dove cantava e ballava per guadagnare qualcosa.

Una donna simbolo della Spagna che ha unito il gesto della danza a quello della fragilità femminile, non sottomettendosi a nessuna regola del tempo, ma rivendicando i diritti delle donne.

Un runway forte che riecheggia la storia della Maison e di questa donna eccezionale, dove intravediamo i colori di alcuni dipinti di Francisco Goya, ma anche, quel processo creativo di Maria Grazia Chiuri, che fonde fascino e restituzione di un passato interpretato in chiave contemporanea.

Vi sono anche altri numerosi riferimenti che omaggiano la ricchezza della cultura spagnola: i vari look in giacca corta e pantaloni a vita alta con cappello a tesa larga, indossato ad angolo, che evocano la mitica figura della duchessa di Alba, personaggio leggendario che amava cavalcare vestita alla forgia maschile; o gli abbondanti ricami, che rimandano al velo o agli abiti della venerata Madonna della Macarena.

Una collezione che diventa coreografia di un rito sacro che sospende il corpo in una immagine iconica attraverso oggetti nomadi e maschili: gli abiti gessati, i pantaloni portati con le bretelle, i panciotti foderati in seta, le camicie immacolate, i boleri ornati dalle chiusure brandeburghesi, e i pantaloni da cavaliere andaluso.

I volumi sono talvolta ampi nelle maniche che possono svasare come un mantello, mentre i tessuti come taffetà nei colori del rosso amaranto, giallo solare, ocra e nero scolpiscono gonne rigogliose che alludono al barocco spagnolo.

Ricami, intarsi e pizzo li ritroviamo anche sulle borse rendendo la Dior Book Tote o la Saddler Bag ancora più preziose assieme a secchielli e shopping.

di Alberto Corrado