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Il marchio premium del gruppo Stellantis stupisce ancora una volta con la nuova DS-4 etense Plug-in . Esternamente la DS4 è una crossover media al contempo filante e personale. Il risultato è moderno e accattivante: si tratta di un’auto lunga 440 cm, alta 147 e larga 183. Il cofano è alto e lungo e sono molto caratterizzanti le lunghe luci diurne “a L”.

La grande mascherina con trama tridimensionale si collega ai sottili fari a led. Nella fiancata si notano le grandi ruote perfettamente a filo della carrozzeria, le maniglie a scomparsa e i finestrini piccoli, che terminano a punta sottolineando la linea ribassata del tetto e il lunotto molto inclinato. Le luci posteriori sono sottili e collegate da una striscia che separa nettamente le parti superiore e inferiore del portellone.

Internamente l’abitacolo elegante e raffinato, ha un design essenziale, con la plancia rivestita in morbida pelle ben raccordata ai pannelli delle porte, tanto da “abbracciare” visivamente il guidatore e il passeggero. Di alto livello le finiture e i materiali con lavorazioni di tipo artigianale. Il cruscotto è digitale e il sistema multimediale comprende lo schermo di 10,3” a centro plancia, sfogliabile facendo scorrere le dita. Per richiamare alcune delle funzioni principali c’è un altro display di 5” nella consolle, tattile e a comandi gestuali, che consente di attivare le funzionalità preferite con un semplice movimento della mano e riconosce la grafia preregistrata. Molto chiaro invece l’head-up display che proietta nel parabrezza, davanti agli occhi del guidatore e in una superficie di ben 21”, le informazioni più importanti, come la velocità, l’operatività dei sistemi di assistenza alla guida, i dati di navigazione e i messaggi di avvertimento, ma anche il titolo della canzone che si sta ascoltando o i dati della chiamata ricevuta. Comodi i sedili. I vani portaoggetti non sono pochi e permettono di avere spazio dove riporre qualsiasi oggetto.

DS4 E-Tense è equipaggiata con un motore a benzina 4 cilindri da 180 cavalli accoppiato a un motore elettrico da 110 cavalli e a una batteria da 12,4 kWh. Nell’uso pratico il vantaggio principale si traduce, oltre che nella riduzione di emissioni (29 g/km di CO2) e consumi (solo 1,3 litri di carburante per 100 chilometri il dato ufficiale), soprattutto in un’autonomia elettrica (dichiarata del costruttore) di 55 chilometri, sufficienti nel gran parte dei casi per coprire il classico casa-lavoro. Unica nota stonata e’ il serbatoio della benzina che causa gli ingombri di batteria e sistema ibrido, è un po’ piccolo (40 litri), il che rende l’autonomia totale solo discreta, soprattutto se si viaggia in autostrada dove tutti gli ibridi perdono parte della loro efficienza.

Per la ricarica della batteria, DS4 E-Tense può essere ricaricata sia dalla presa domestica, sia dalla wall station o dalle colonnine pubbliche con tempi variabili da circa 1 ora e 40 minuti a oltre 5 ore a seconda della soluzione. Per quanto concerne la sicurezza sulla DS-4 troviamo tutti i sistemi Adas di ultima generazione, incluso il sistema a infrarossi di visione notturna che permette di vedere, nel buio e fino a 200 metri, persone e animali lungo la strada.

Utile anche l’ampio head-up display che proietta sul parabrezza le informazioni di guida essenziali, evitando possibili distrazioni. Serenità (e sicurezza) è anche il regolatore automatico di velocità, prezioso nei tratti più trafficati, dove di fatto frena e accelera l’auto senza alcun intervento, in coda una vera manna.

Altro aspetto che piacerà molto a chi viaggia spesso di notte, i fari a matrice di led, potenti e capaci di adattarsi al traffico, alla velocità, persino alle condizioni meteorologiche, fornendo sempre la massima visibilità senza abbagliare chi sopraggiunge dal lato opposto. Ds ha saputo conquistare una buona fetta di mercato nel segmento premium, grazie ad un prodotto sempre attento alle esigenze dei propri clienti, restando al passo con i tempi, anche in tema di sostenibilità

Solo guidando una Ds potrete rendervi conto di quali passi in avanti siano stati fatti dei tecnici d’oltralpe. 

di Stefano Rusconi