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Giovanni Gerosa, giovane talento del designer di moda, sceglie il filo della memoria per raccontare una identità proteiforme della femminilità.

C’è qualcosa di misterioso, essenziale, di magico, tanto che, nel ritmo ossessivo dei suoi gesti, movimenti, non sembra solo uno spettacolo di artigianato, ma un rituale che della Moda restituisce un’immagine di valore, e da una prospettiva al maschile per un mondo femminile, del nostro presente.

Gio |Giovanni Gerosa è un brand radicato nella memoria storica e popolare del territorio lombardo, dove ha studiato il giovane designer Giovanni Gerosa diventato, da quasi poco tempo, un originale talento della scena della moda, proprio per le sue atmosfere “mitiche” e il linguaggio che ibrida l’eredità antica delle tecniche fatte a mano con stati emotivi, che partono da sogni.

Dopo il suo debutto della sua prima collezione intitolata Chapter 1, presentata durante il periodo di emergenza sanitaria, sono seguiti gli altri capitoli 2,3,4 dove ha affrontato il concetto del prodotto unico, fatto a mano, come strumento per elaborare e sostenere realtà sarte e maglifici dell’hinterland milanese.

Gio| Giovanni Gerosa torna in questo mese con il suo nuovo capitolo partendo dai tessuti per arrivare ai ricami o all’applicazione di frange e perline, per ritrarre quella spontaneità fresca della sua continua ricerca.

Sono sempre rimasto affascinato dalla complessa lavorazione che compie ogni artigiano, mantenendo una identità proteiforme “spiega Giovanni Gerosa “dove ognuno è custode di un sapere lontano, quasi magico”.

L’idea di ogni singolo capitolo è l’analisi della figura femminile che incarna l’anima al plurale di Giovanni, ma non maniera assolutamente sentimentale, che si concretizza in capi costruiti con tessuti sostenibili, in una esplosione di colore e nella scelta di dettagli che sembrano un viaggio onirico, quasi magico.

La sua tribù femminile si muove con andamento ritmico lento, come le sue collezioni avulse dalle stagionalità della moda, per ottenere capi unici con una prospettiva di non caducità del tempo.

Un riferimento ad un mondo arcaico, che per le nuove generazioni sembra lontano, quasi antropologico, ma che serve a comporre e ricomporre ancora di più quella femminilità sopita nel nostro presente, con un nuovo sguardo.

I capi di Gio|Giovanni Gerosa entrano ed escono dal guardaroba di una donna, per appoggiarsi sui corpi come una narrazione antica, per confermare quel ruolo esatto della donna nella nostra società, come un’eterna Diana cacciatrice, ma anche protettrice della terra.

Una filosofia che sta al di fuori del palcoscenico del fast -fashion. È semplicemente un modo nuovo di connettersi con la vita, come persona, attraverso le mani di un’artista. Un modo nuovo di mostrare il punto di vista femminile senza escludere i desideri estetici di ogni singolo individuo.

Di Alberto Corrado