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Virgil Abloh ha saputo conservare quello sguardo immaginativo anche da grande e con generosità, oggi che non c’è più, l’ha lasciato a noi un messaggio nuovo della moda che deve essere linguaggio di diversità.

Sotto la grande volta del Carreau du Temple di Parigi, sfila l’ultima sfilata di Louis Vuitton disegnata da Virgil Abloh, scomparso prematuramente lo scorso 28 novembre 2021.A precederla un video dove le idee racchiuse in un mondo creativo e metafisico di Virgil Abloh scivolano dalla porta del Cielo verso il Mondo degli uomini, trasformandosi in capi indossati da artisti, danzatori e indossatori.

Io sono un sognatore. Penso a come le mie idee possano avere un impatto, per portare una voce diversa al resto del mondo» affermava Virgil Abloh, senza essere mai stanco di portare nella moda un linguaggio di diversità, di inclusione, di parità, di black culture e aggiungeva «Appartengo a una generazione che fa una ricerca su quali regole rompere. O meglio, su quali sono le regole autentiche»

Ci sono tutti gli outfit che eravamo abituati a vedere nel corso delle stagioni precedenti che ha eletto il guardaroba maschile della Maison al concetto di “fluido”, di un presente che mescola l’alto e il basso per leggerlo come nuova voce del lusso, dove l’inclusivo diventa esclusivo.

L’autunno inverno 2022 è fatto di equilibri sartoriali e alta qualità dei tessuti per creare un guardaroba street style che ci ricorda gli anni Novanta: dalle morbidissime felpe teddy ai bermuda con sotto le calze lunghe con risvolto fin sopra al ginocchio, ai completi a tre pezzi sartoriali impeccabili con giacca, panciotto e pantaloni, abbinati a camicie bianche e cravatta tutto nelle nuance del color bianco, o completi sartoriali sui quali sono stati trasferiti con una lavorazione che sembra «a piccolo punto» due capolavori della pittura, Lo studio del pittore, che Gustave Courbet dipinse nel 1855, e Souvenir d’Italie dipinto da Giorgio De Chirico nel 1914.

Unica provocazione ma anche un gioco l’inserimento del tulle che ritroviamo nelle gonne lunghe multistrato o nei cup baseball che nascondono il volto, ricoperti da baguette di brillanti o dal monogramma LV.  E il gioco continua in un’altra concessione al cross dressing con un altro copricapo quelli con le orecchie che sembrano d’asino ricordandoci alcune favole d’infanzia, ma che certamente saranno uno dei pezzi cool del guardaroba del prossimo inverno.

Ai piedi vi sono senza dubbio le sneaker mentre le borse, zaini e altri accessori di ogni forma e dimensione sono create giocosamente in tutti i colori attraverso inserti pop o cifre LV ricamate, stampate o a rilievo.

Una testimonianza del valore di Virgil Abloh che ha sempre, fin dalla sua prima collezione per la Maison, di quella libertà di espressione individuale dell’uomo e di quello che desidera indossare, perché ogni singolo capo non deve avere più un significato in sé ma nell’uso che le viene conferito, attribuendogli un valore, e un pensiero.

di Alberto Corrado