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Missoni presenta un guardaroba pensato per esser vissuto ogni giorno, editando pezzi storici e una summa di pattern, per uomo che desidera ridurre tutto all’essenziale.

Passato e futuro si intersecano nella collezione uomo per la prossima stagione fredda di Missoni, che rilegge il missonismo, come esercizio di continua scrittura e riscrittura, per trovare ispirazione dalle contaminazioni contemporanee.

Il primo editing è il comfort della maglieria, che vuole essere il punto di partenza di un alfabeto che ha fatto la storia della Maison.

Era il 1953 quando Ottavio Missoni, atleta collezionista di sette titoli nazionali assoluti di atletica leggera e una partecipazione alle Olimpiadi nel 1948, e Rosita Jelmini, nipote di una famiglia di imprenditori tessili specializzati nella produzione di vestaglie e scialli ricamati, si sposarono e intuirono, aprendo un piccolo laboratorio di maglieria, quel potenziale di ciò che chiamarono put togheter. Ovvero la identificazione nella libera mescolanza di punti e fantasie che si rifacevano alla cultura degli anni’60, ma che diventò un esclusivo collegamento della Maison Missoni, conferendole quel valore di quel nuovo modo di vivere la moda del lusso dove non era il costo ma era la genialità, la fantasia e la semplicità.

Nel corso degli anni, l’azienda di Sumirago, in provincia di Varese, ha coltivato con dovizia questo suo expertise nella casuale mescolanza e sovrapposizioni di punti e fantasie, insieme al patchwork, alle righe e al fiammato, al cosiddetto bianco e nero e arcobaleno, per diventare un’eccellenza mondiale, che è arrivata ai giorni nostri.

Per questo ha sempre cercato di ampliare i propri orizzonti sia estetici sia finanziari arrivando a far acquisire da parte FSI, per conto di FSI Mid- Market Growth Equity Fund, un valore 41,2 %, mantenendo per sé il 58,8 delle azioni.

Altro passo importante dare all’azienda una possibilità di rinnovamento dal punto estetico senza cancellare il passato, nominando nel 2022 il blasonato marchigiano Filippo Grazioli direttore creativo delle collezioni Uomo e Donna e supervisore dell’immagine del Lifestyle.

Già dalla sua prima prova sul campo è stata chiara fin dall’inizio quello di modernizzare e svecchiare Missoni, senza snaturare le radici, continuando a rinfrescare le collezioni e l’immagine. La prova è apparsa sotto in nostri occhi durante Milano Moda Uomo, appena conclusa, presentando un guardaroba maschile pensato per essere vissuto giorno dopo giorno, senza sforzo, ad ogni età.

Un concentrato di editing di pezzi: dal cardigan, capo per definizione trasversale nell’uso e nello scopo al cappotto, dal blazer alla giacca -camicia, per completarsi con pullover abbinati ai pantaloni dalla silhouette sciolta. A cui fa eco una condensata palette di colori che partono dal bianco e nero, per scivolare nei beige o nei blu, e per esplodere con tocchi di burgundy e ruggine.

In ogni capo si ritrovano i decennali dei codici stilistici, all’attenzione ai dettagli, alla performance dei punti e dei tessuti tutti concepiti per liberare il corpo in una moda piena di corpo e di texture.

di Alberto Corrado