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La collezione Spring Summer 2024 Haute Couture di Chanel brama emozioni, nonché il tentativo di catturare ciò che di più fugace esiste: il processo del divenire.

Non solo espressione d’arte e, sicuramente, non una semplice registrazione del tempo che passa, quanto una sorta di biografia della metamorfosi del bottone, come codice di apertura e di chiusura di un capo.

Un codice riconoscibile che Gabrielle Chanel usò per liberare le donne da tutto quello che impediva di muoversi liberamente e di conseguenza renderlo come un gioiello d’arte, che scintilla come fascino unico di quella emancipazione femminile.

Parliamo del lavoro di Virginie Viard, direttrice creativa della Maison, che porta il codice del bottone nel mondo del balletto e della danza per un intersecarsi di linee, dove la meraviglia si fonde con la morbidezza della luce riflessa su di esso.

«Penso spesso alla danza, è un tema importante per la maison, che è vicina alle sue istituzioni, ai suoi coreografi e ballerini, oltre al fatto che creiamo costumi per il balletto», spiega la creative director. «Ho cercato di riunire la potenza e la finezza dei corpi e degli abiti in una collezione molto eterea, composta da tulle, volant, plissettature e pizzi».

A proposito del mondo della danza e di corpi, quello di Virginie Viard è, a tutti gli effetti, una totale immersione nel concetto del corpo stesso, sia umano che artistico, che affonda le radici nella coreutica che evoca tante emozioni e ricordi anche al relativo shock estetico innescato da The Rite of Spring, presentato nel 1913 dai Ballets Russes e guidato dall’impresario Serge Diaghilev su musica di Igor Stravinsky, che ebbe Gabrielle Chanel alla prima di quello spettacolo.

L’intera collezione, d’altronde, ci parla proprio di questo linguaggio naturale dell’anima, che diventa di riflesso il movimento del corpo: dagli strati di tulle sotto iconici blazer alle gonne agli abiti di tweed e di pizzo, dai piumini in tulle decorati con fiori di tessuto alle tute e mantelline impreziosite da ricami raffiguranti drappeggi, fiocchetti, trecce e fiorellini.

Una collezione che trasuda di emozioni, nonché tenta di catturare ciò che più fugace esiste: il processo del divenire, e in questa prospettiva la designer creativa e i capi evolvono allo stesso tempo.

Virginie Viard influenzata per sua stessa ammissione «La danza evoca in me tante emozioni che mi fa tanto piacere tramandare e raccontare” qui è stata capace di passare dalla sartoria di un prêt-à-porter alla artigianalità della Haute Couture, vista nella sua vera essenza, per essere guardata per ciò che è.

Copyright CHANEL

Un volere aggiungere e intensificare l’emozione catturata dell’arte, riportando l’attenzione ai temi femminili della emancipazione, per una visione di donne forti, indipendenti e potenti, che decidono di esprimersi fuori dagli stereotipi sociali.

 

Di Alberto Corrado