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Alessandro Dell’Acqua omaggia Napoli, disegnando vestiti che compongono un racconto di sensualità quotidiana.

“Famme chello che vuó
indifferentemente,
tanto ‘o ssaccio che so’.
Pe te nun so’ cchiù niente.
E damme ‘stu veleno,
nun aspettá dimane
ca, indifferentemente,
si tu mm’accide nun te dico niente”.

Indifferentemente  / Sergio Bruni

Alessandro Dell’Acqua, nato e cresciuto a Napoli, dedica la collezione primavera-estate 2024 a questo capoluogo incantevole quanto affascinante, quanto stressante, e visto dall’occhio di un forestiero come un miscuglio di strati magmatici e di contraddizioni.

Una Napoli carica di sensualità, quasi erotica, ma soprattutto carnale, quella che Alessandro Dell’Acqua porta in passarella, filtrata attraverso la lente del fascino moderno.

L’essenza dei contrasti di Napoli è stata enfatizzata nella teatralità dello scontro tra classicismo e modernità, ottimismo e oscurità, rigore e leggerezza.

Sulle note “Indifferentemente” di Sergio Bruni sfila una collezione di pezzi desiderabili e vendibili, che raccontano un mondo femminile che non ha solo un punto di vista, ma che riesce a contenere la drammaticità, la giocosità, la leggerezza e la sensualità.

Il bianco e il nero ha avuto un posto d’importanza in quel gioco pittorico che ci riporta alla mente alla superba olio su tela delle “Le sette Opere di Misericordia” di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, quadro che rappresenta un’esaltante visione di diversi personaggi, ambientanti in un vicolo di Napoli.

I piccoli top e i minidress puliti in organza bianca o pizzo bianco, distraevano l’occhio nel cedere il passo ai sottili tailleur di raso nero, alle gonne rigorosamente a tubino, mentre spolverini corti a trapezio lasciavano spazio alle provocatorie vestaglie in chiffon trasparente.

Gli abiti sottoveste in rete di tulle erano gocciolanti di enormi di pasticche di paillettes rotonde nel color argento e in quello oro, un’allusione a quell’atteggiamento carnale, per cui sono sfacciati i napoletani di tutti i sessi e di tutti i ceti sociali.

Si potrà concordare o meno che Alessandro Dell’Acqua con questo suo omaggio alla città natale, ha soprattutto fatto conoscere quella passione della moda come arte, nel senso più ampio della parola. E definire una immagine estetica di una donna aperta e libertaria, insofferente di qualsiasi costellazione di dogmi prestabiliti.

Così, in questo omaggio napoletano, complice la carnalità si possono intravedere più immagini sovrapposte di donne, ma l’indiscussa protagonista resta sempre la “a femmena”, che grazie alle sue doti e peculiarità, diviene il simbolo di una città e di quell’eterno sogno maschile fatto di piacere e d’inganno.

 

 

 

Di Alberto Corrado